Ftse Mib chiude a un soffio dai 23 mila, KO Amplifon e TIM
Moderata prevalenza degli acquisti a Piazza Affari dopo il breve break di Ferragosto. In generale sui mercati continua ad esserci un certo ottimismo circa la possibilità che la Federal Reserve si mostri più morbida nell’alzare i tassi nei prossimi mesi e si eviti un atterraggio duro dell’economia. Dal fronte macro buoni riscontri dalla produzione industriale Usa (+0,6% a luglio, consensus era +0,3%), mentre le nuove costruzioni abitative sono risultate più deboli del previsto confermando il momento di sofferenza dell’immobiliare Usa.
Il Ftse Mib segna in chiusura +0,12% a 22.997 punti. Tra i singoli titoli scatto di Terna (+2,07%), Enel (+1,33%) e Italgas (+237%) che si accodano al rally di tutto il settore utility Ue. Oggi nuovo scatto in avanti dei prezzi del gas in Europa sui timori di una domanda superiore al previsto nel Vecchio continente a causa dell’estate torrida. Intanto ieri la Germania ha annunciato una tassa sul gas per famiglie e imprese per il prossimo inverno e che ammonterà a 2,4 centesimi di euro per kilowattora.
Bene oggi anche Stm e Campari entrambe a +1% circa. Di contro soffre ENI (-0,45%) complice la nuova discesa dei prezzi del petrolio. Male anche TIM a oltre -3,6% dopo il rally di venerdì scorso a seguito del rumor circa un piano sostenuto da Fratelli d’Italia che prevederebbe un`Opa da parte di Cassa Depositi e Prestiti su Tim e la cessione dei clienti e del Brasile a terzi.
Il peggior titolo di giornata è stato Amplifon con un tonfo del 5,27% dopo essere arrivato a toccare quasi -9% in mattinata. A pesare sul colosso degli apparecchi acustici è il taglio dell’outlook da parte dell’elvetica Sonova che ha rivisto al ribasso l’outlook sull’intero esercizio 2022-23 con vendite viste in crescita del 15-19% rispetto al +17-21% precedente. A pesare è l’andamento più debole del previsto dei ricavi in alcuni mercati.