Ftse Mib chiude in forte calo, buio anche per Stm e galassia Agnelli
Torna il risk-off sui mercati e Piazza Affari torna a soffrire. Il Ftse Mib ha chiuso sui minimi di giornata a 16.719 punti, con un tonfo del 4,78%. A pesare sono le deboli indicazioni arrivate da oltreoceano con dati macro relativi a marzo che hanno deluso così come i dati degli utili bancari (oggi era il turno di BofA e Citigroup). A marzo, le vendite al dettaglio sono crollate dell’8,7% per effetto del lockdown che ha costretto diversi esercizi commerciali alla chiusura. La produzione industriale Usa relativa sempre al mese di marzo è crollata del 5,4%, riportando la contrazione più forte dal 1946.
Spiccano oggi i tonfi delle banche e del comparto del risparmio gestito. Tra i singoli titoli spicca il -6,55% di Mediobanca, così come il -6,9% di UBI. Tonfo del 6,73% per Unicredit che ha chiuso a 6,622 euro, non lontano dai minimi storici toccati il 16 marzo. Su tutto il settore bancario pesano le tensioni sul fronte spread con il differenziale di rendimento tra Btp e Bund arrivato a sfiorare quota 250 pb e rendimenti del decennale italiano tornati in area 2%.
Tra le big spicca il calo del 6,38% per ENI che paga il nuovo dietrofront dei prezzi del petrolio con WTI scivolato sotto area 20$ complici anche le nuove stime AIE che vedono un vero e proprio tracollo della domanda ad aprile e anche guardando all’intero 2020. In affanno anche Enel (-3,7%) e la galassia Agnelli con -5,08% per FCA, -6,54% Exor e -8,49% per CNH. Molto male anche STM con una chiusura a -7,59%.
Tra i peggiori di giornata spicca poi Atlantia con oltre -9% a 12,17 euro.