Ftse Mib chiude male un’ottava da dimenticare, Fca e Tenaris sotto tiro
Piazza Affari ancora in calo. Oggi il Ftse Mib ha chiuso a 19.802 punti, in calo dello 0,73% dopo aver toccato dei minimi a oltre -2% nel corso della seduta complice l’impennata dello spread ai top dal 2019. Spread Btp-Bund che era arrivato fino a 294 punti base per poi ritirarsi a 285. Oggi si è compiuto il preoccupante sorpasso alla Grecia in termini di rendimenti del Btp a 5 anni, mentre lo spread Italia-Grecia a 10 anni è sceso fino a 20pb, sui minimi dal 2008.
A Piazza Affari ha tenuto banco anche l’affondo di Trump sul Messico. In un tweet, il presidente americano ha annunciato che, a partire dal prossimo 10 giugno, imporrà dazi doganali del 5% su tutti i prodotti importati dal Messico (a fine 2018 ammontavano a circa 350 mld $), che saliranno progressivamente del 5% a inizio di ogni mese fino a raggiungere il massimo del 25% ad ottobre.
La questione Messico pesa soprattutto su Fca (-4,76% a 11,438 euro), che ha due impianti produttivi in Messico. Intanto si guarda anche agli sviluppi sul progetto di fusione con Renault. Le ultime indiscrezioni in arrivo dal Giappone vedono il presidente di Fca, John Elkann, pronto a partire nelle prossime ore per Tokyo per incontrare il numero uno di Nissan, Hiroto Saikawa.
Male anche Tenaris (-3,96%), anch’essa esposta in Messico dove vanta un impianto.
Tra le banche, arrivate a toccare nuovi minimi nel corso della seduta, alla fine Intesa Sanpaolo ha ceduto l’1,68% sui minimi dal 2016 mentre Unicredit ha strappato sul finale il segno più (+0,20%).