Ftse Mib in profondo rosso (-2,4%), deragliano Pirelli e STM
Piazza Affari ha chiuso l’ottava con cospicue perdite complici le tensioni sui dazi scatenate dal tweet di Trump che annuncia nuove azioni contro la Cina da settembre. Il Ftse Mib è sceso del 2,41% a quota 21.046 punti. Sul parterre del listino milanese i peggiori sono i titoli maggiormente esposti al rischio dazi, in particolare le società con più spiccata dipendenza dall’export. Stm e CNH hanno perso rispettivamente il 6,76% e il 6,67%. Molto male anche Pirelli (-6,9%). Ferrari è scesa del 4,3% reagendo con nervosismo a conti trimestrali in linea con attese che però hanno evidenziato una decelerazione delle consegne.
FCA è scesa del 3% complici anche i riscontri deboli arrivati dalle immatricolazioni in Italia a luglio: il gruppo è sceso di oltre il 19% a livello di vendite rispetto a un mercato sostanzialmente piatto. Il gruppo guidato da Mike Manley perde oltre 5 punti di quota di mercato dal 27,59% al 22,26%. Si tratta dei livelli minimi storici. Il gruppo FCA ha venduto il mese scorso 34 mila auto, portando il totale da inizio anno a quota 302 mila unità. Un calo a doppia cifra anche da inizio anno (-13%) che testimonia il momento molto difficile in attesa dell’arrivo di nuovi modelli sul mercato.
Tra i pochi titoli in tenuta figurano le utility. Rialzo dello 0,43% per Terna. Enel è scesa dello 0,67% con i conti del primo semestre 2019 che vedono il risultato netto attestarsi a 2.215 milioni di euro contro i 2.020 milioni nel primo semestre 2018 (+9,7%) e un utile netto ordinario a 2.277 milioni (+20,3%). Crescita a doppia cifra per l’Ebitda che si è attestato a 8.907 milioni (+13,4%).