Ftse Mib in volata: corrono ENI, Unicredit e galassia Agnelli
Partenza lanciata per Piazza Affari che cavalca l’ottimismo per le condizioni di Trump e i possibili progressi nei negoziati per il nuovo pacchetto di stimolo fiscale negli Usa. Il Ftse Mib segna +0,9% a 19.233 punti. Gli ultimi aggiornamenti sulla salute di Trump hanno attenuato l’incertezza nei mercati globali. Dopo che venerdì il presidente statunitense è stato trasferito al Walter Reed Medical Hospital, potrebbe essere dimesso già oggi. Nel frattempo, i commenti del fine settimana del presidente della Camera Nanci Pelosi hanno sollevato le aspettative di un imminente pacchetto di stimoli. “Stiamo facendo progressi”, ha detto la rappresentante democratica. “Questo cambiamento positivo nel sentiment sembra anche guidare al rialzo per altri asset di rischio, con materie prime come il greggio che spingono al rialzo”, rimarno gli esperti di IG.
Il calendario economico di oggi è relativamente tranquillo con le vendite al dettaglio della zona euro e il rilascio del PMI non manifatturiero ISM statunitense.
Sul parterre di Piazza Affari tiene banco la notizia dell’intesa preliminare tra Sia e Nexi per la nascita di un campione italiano dei pagamenti digitali. Il titolo Nexi non fa prezzo in avvio con teorico +6,7% a 18 euro.
L’integrazione andrà a formare un gruppo con ricavi aggregati pro-forma 2019 per 1,8 miliardi e un ebitda di 1 miliardo di euro. Previste sinergie annue per 150 mln di euro. L’aggregazione avverrà mediante incorporazione di Sia in Nexi con gli azionisti di Sia che riceveranno 1,5671 azioni Nexi per ogni azione Sia. Gli attuali soci di Sia avranno nel complesso il 30% del nuovo gruppo con CDP, azionista di controllo di Sia, con una quota di poco sopra il 25%. Paolo Bertoluzzo, attuale amministratore delegato di Nexi, sarà il ceo e direttore generale del nuovo gruppo.
Tra gli altri titoli spicca il +1,7% di Unicredit, oltre +1% per Intesa Sanpaolo e Banco BPM. Molto bene i titoli della galassia Agnelli con +3% per CNH, +1,6% FCA e +1,07% Exor. Acquisti convinti anche su Eni (+1,2%) in scia ala risalita dei prezzi del petrolio.