News Notiziario Notizie Italia Ftse Mib sprinta e sfiora i massimi ultradecennali, corrono Bper e Intesa

Ftse Mib sprinta e sfiora i massimi ultradecennali, corrono Bper e Intesa

6 Febbraio 2020 09:27

Partenza sprint per Piazza Affari che allunga ai nuovi massimi da maggio 2018. Il Ftse Mib si è spinto fino a 24.513 punti in avvio, con un rialzo dell’1% circa. E’ vicinissimo il superamento dei top del 7 maggio 2018 a 24.544 punti, che se superato proietterebbe l’indice ai top dal lontano ottobre 2009.

La spinta arriva dall’annuncio della Cina sui dazi e dai forti numeri delle trimestrali bancarie. Il Ministero delle Finanze cinese ha fatto sapere che dimezzerà i dazi imposti su alcuni prodotti americani a partire dal prossimo 14 febbraio. Alcune tariffe saranno tagliate dal 10% al 5%, altre, applicate su altri beni importati dagli Stati Uniti, dal 5% al 2,5%. La decisione, è stato specificato, conferma “il progresso sano e stabile delle relazioni commerciali tra la Cina e gli Stati Uniti” legate all’accordo commerciale di Fase 1 ufficializzato lo scorso 15 gennaio.

A Piazza Affari primeggia Unicredit con +4,27% grazie a un trimestre oltre le attese. La banca ha chiuso il quarto trimestre del 2019 con una perdita netta di 835 milioni, a causa di poste straordinarie che hanno pesato sul risultato per 2,3 miliardi (al netto delle imposte). Il dato è comunque migliore delle attese degli analisti che avevano pronosticato un rosso di 1,14 miliardi. Unicredit ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,63 euro per azione, che verrà messo in pagamento ad aprile. “La principale sorpresa positiva riguarda il miglioramento della dividend policy attraverso un amento dal 40% al 50% del payout già nel 2020 e la possibilità di pagare un dividendo straordinario nel 2021/2022, ipotesi non contemplata nel piano”, commenta Equita Sim.

Molto bene anche Bper (+3,51%) che ha riportato una perdita trimestrale sotto le attese (143 mln vs 151 mln attesi).

Tra le banche continua il momento molto positivo di Intesa Sanpaolo (+2% a 2,50 euro) che continua a cavalcare l’onda lunga dei forti conti del quarto trimestre.