Fuga dall’euro e dalla sterlina. Piano maxi taglio tasse shock in UK, si scappa anche dai bond
L’euro precipita ai nuovi minimi record nei confronti del dollaro Usa dall’ottobre del 2002, ovvero nei pressi dei valori più bassi in 20 anni, sulla scia della carrellata di dati macro negativi relativi all’Europa: gli indici Pmi dicono che l’Europa è già in recessione. Ma a collassare sono anche la sterlina e i bond made in UK, dopo l’annuncio da parte del governo di un piano per sforbiciare le tasse al ritmo record dagli anni ’80. Il crollo dei bond UK porta i rendimenti a due anni a schizzare al record dall’ottobre del 2007, e i tassi decennali a balzare al valore più alto dal 2010. I tassi a 10 anni, ancora, soffrono la fiammata più fort3e dal 1998, con un balzo di 26 punti base che li porta al 3,759%.
Tornando all’euro, la moneta unica è capitolata nella sessione odierna fino al minimo intraday di $0,9736, nei confronti del dollaro. Alle 15 circa ora italiana, il rapporto EUR-USD cede lo 0,86% a $0,9751.
La pubblicazione degli indici PMI dell’area euro conferma che si intensifica la contrazione economica del blocco: l’indice PMI servizi capitola ai minimi di 19 mesi, il Pmi manifatturiero scivola ai minimi di 27 mesi e il Pmi Composite tocca i minimi di 20 mesi.
“Si prospetta una recessione nell’Eurozona, poiché le aziende segnalano un peggioramento delle condizioni commerciali e un’intensificazione delle pressioni sui prezzi legate all’impennata dei costi energetici”, fa notare S&P Global secondo cui si registra “la peggiore performance economica dal 2013, escludendo i mesi di lockdown per la pandemia”.
In particolare, nel mese di settembre l’indice PMI servizi della zona euro (stima flash) è sceso a 48,9 punti, rispetto ai 49 attesi e ai 49,8 precedenti. Il PMI manifatturiero è sceso dal precedente 49,6 a 48,5 punti e 48,7 attesi, mentre il composito è peggiorato a 48,2 punti dai 48,9 precedenti.
A fronte dell’euro, è diametralmente opposto il trend del dollaro, con il Dollar Index balzato a 112,30 punti, al valore più alto dal maggio del 2002.
Il dollaro beneficia della view più hawkish della Fed, che questa settimana ha alzato i tassi di 75 punti base per la terza volta consecutiva, al nuovo range compreso tra il 3% e il 3,25%, al record dal 2008. La Fed di Jerome Powell si appresta ad alzare ulteriormente i tassi, nella sua lotta contro l’inflazione, a dispetto dell’alert sul rischio di recessione-hard landing negli Usa.
Crolla anche la sterlina, dopo l’annuncio del piano di taglio alle tasse del nuovo ministro delle Finanze Kwasi Kwarteng.
Indicazioni negative dal fronte macroeconomico sono arrivate anche nel Regno Unito, con l’indice Pmi servizi sceso a 49,2 punti dai precedenti 50,9 punti, peggio dei 50 attesi. L’indice manifatturiero è lievemente migliorato a 48,5 punti rispetto ai 47,5 attesi e ai 47,3 precedenti, rimanendo tuttavia in evidente fase di contrazione. L’indice composito è sceso a 48,4 punti dai 49,6 precedenti e 49 attesi.
Da segnalare che la soglia dei 50 punti è, per gli indici Pmi, la linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra).
Il mix dati negativi-annuncio piano per il taglio delle tasse record dagli anni ’80 ha scatenato le vendite sulla sterlina: la valuta UK si appresta a concludere la settimana con la perdita peggiore, nei confronti del dollaro, degli ultimi due anni, dopo aver testato un nuovo minimo degli ultimi 37 anni, a $1,1051. Al momento cede più dell’1,5% a $1,1077.
Tornando al piano lanciato in UK, la sforbiciata alle tasse è notevole: l’aliquota più alta dell’imposta sul reddito del 45% che si applica ai redditi superiori alle 150.000 sterline sarà abolita. L’aliquota più alta diventa di conseguenza quella pari al 40%, mentre l’aliquota di base sarà ridotta al 19% dal prossimo aprile.
Il Tesoro ha ammesso, riporta il Guardian, che 660.000 tra i britannici che percepiscono i redditi più alti beneficeranno dell’abolizione dell’aliquota più alta del 45%, risparmiando in media 10.000 sterline l’anno.
Kwarteng ha affermato inoltre che la Gran Bretagna spenderà circa 60 miliardi di sterline (67 miliardi di dollari) per sovvenzionare le bollette del gas e dell’elettricità per i prossimi sei mesi per le famiglie e le imprese.
Il piano di stimoli, che include altre misure, porterà il Tesoro UK a emettere titoli di stato gilt aggiuntivi (leggi debito aggiuntivo), per l’anno fiscale corrente, per un valore di 72 miliardi di sterline, al fine di finanziare le ingenti misure di stimoli fiscali che sono state approvate: