Gas naturale cede il 20% in tre sedute, i governi europei intensificano gli sforzi per riempire più possibile le scorte
Il prezzo del gas naturale in Europa continua a perdere terreno, mentre i governi hanno intensificato gli sforzi per scongiurare una crisi energetica con l’inverno che è ormai alle porte.
Il future TTF olandese con scadenza ottobre, benchmark del gas in Europa, è sceso di quasi il 20% nelle ultime tre sedute tornando sotto i 180 euro per megawattora.
A pesare sul prezzo del gas le mosse attuati dai governi europei. In primis la Germania che ha stanziato miliardi di euro per gli acquisti di gas con l’avvicinarsi dell’inverno, mentre il cancelliere Olaf Scholz potrebbe assicurarsi nuovi accordi di fornitura durante il suo prossimo viaggio in Medio Oriente. Anche I Paesi Bassi si preparano a svelare circa 16 miliardi di euro a sostegno delle famiglie.
Intanto la Commissione europea ha già proposto tasse più elevate sulle società energetiche, restrizioni obbligatorie sul consumo di energia nelle ore di punta e aumento della liquidità nel mercato energetico. Un altro punto positivo per il mercato è il continuo riempimento delle scorte europee che sono piene all’86%, leggermente al di sopra della media quinquennale.
Tuttavia, rimane la minaccia di ulteriori interruzioni dell’approvvigionamento russo, in particolare attraverso la rimanente rotta principale che attraversa l’Ucraina. Secondo alcuni analisti, un inverno insolitamente rigido potrebbe portare all’esaurimento delle scorte alla fine del periodo più freddo.