Giallo su risposta Tria a lettera Ue, bozza parla di tagli a Quota 100 e RdC. Mef smentisce
Tra bozze e smentite l’Italia si appresta a rispondere alla lettera di richiamo dell’UE. Il ministero del Tesoro precisa che al momento non è stata ancora inviata la lettera di risposta all’Ue e i contenuti diffusi non corrispondono alla realtà. Il vice premier Di Maio parla di contenuti non condivisi con il M5S: “Non ne sappiamo nulla”.
La bozza della risposta a firma Giovanni Tria farebbe riferimento, a quanto si apprende dalle principali agenzie, all’introduzione di misure per semplificare il sistema fiscale e migliorare la fedeltà fiscale. Ma si accenna anche a tagli al welfare e in particolare alle misure bandiera del Governo, Quota 100 e Reddito di cittadinanza.
“Il Parlamento ha invitato il Governo a riformare, fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo il numero degli scaglioni e la pressione fiscale gravante sulla classe media. Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali”, recita la bozza della lettera di risposta all’Ue. Tria nella lettera sottolinea come la volontà sia di evitare l’aumento dell’Iva attraverso “un ventaglio di misure alternative onde garantire il suddetto miglioramento strutturale”.
Riferimento anche alle tensioni su Btp. “Siamo convinti – scrive Tria nella bozza – che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione Europea, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso”.