Giappone chiude in lieve ribasso (Nikkei 225, -0,38%) tra timori pandemia e ballottaggio USA
Borse asiatiche contrastate con il giapponese Nikkei 225 che ha chiuso la seduta con un -0,38% a 27.055 punti, in scia all’incertezza legata all’esito del ballottaggio per il Senato Usa in Georgia, e con il sentiment indebolito anche dal probabile annuncio questa settimana dello stato d’emergenza a Tokyo e città circostanti. Ancora una volta sono due i temi rilevanti: evoluzione della pandemia covid e elezioni Senato USA. Leggermente positivo l’Hang Seng invece che scambia a 27.729 punti (+0,3%).
Pubblicati anche i dati di dicembre PMI servizi e composito giapponese e il PMI Caixin servizi e composito cinese. Quanto al Giappone, a dicembre i PMI servizi e composito (finale) sono stati superiori al preliminare. Il dato finale di dicembre del PMI servizi della Jibun Bank giapponese si è attestato a 47,7 punti, dai 47,2 punti della lettura preliminare. A novembre l’indice indicava un valore di 47,8 punti. Bene anche l’indice composito, a 48,5 punti, rispetto i 48 punti della lettura preliminare e ai 48,1 punti del mese precedente.
Dati in calo ma comunque positivi dalla Cina. Infatti, a dicembre il Purchasing Managers Index (Pmi) composito è sceso a 55,8 punti, dai 57,5 punti di novembre. Giù anche l’indicatore sui servizi che a dicembre scende a 56,3 punti dai 57,8 di novembre (stime a 57,9). Entrambi gli indici però sono sopra la soglia dei 50 punti, che separa l’espansione dalla contrazione.