Holzmann (Bce): “Inflazione persistente potrebbe richiedere altri rialzi tassi”
Non è ancora chiaro se la Bce abbia raggiunto il picco dei tassi. Secondo il membro del Consiglio Direttivo Robert Holzmann, l’inflazione persistente potrebbe comportare ulteriori rialzi.
Tra le possibili minacce che ostacolano la diminuzione dei prezzi al consumo nella zona euro, il funzionario austriaco ha citato i negoziati salariali e l’aumento del costo del petrolio.
“Nel panorama attuale, ci sono shock che potrebbero costringerci ad aumentare ulteriormente i tassi”, ha affermato Holzmann durante un evento Bloomberg a Vienna. “L’inflazione deve essere tenuta sotto controllo, questo è il nostro compito.” Queste osservazioni arrivano mentre gli investitori sono sempre più convinti della promessa della Bce di mantenere i tassi sui livelli attuali, ritenuti restrittivi, per un periodo prolungato al fine di garantire che l’inflazione si avvicini nuovamente al 2%.
Per alcuni responsabili delle politiche, i tassi – al 4% – hanno già raggiunto il loro picco e non dovrebbero essere ulteriormente aumentati, visto il rallentamento dell’economia. Altri, invece, sostengono che sia troppo presto per dichiarare la fine della campagna di restrizione monetaria più aggressiva nella storia dell’istituto, visti i persistenti rischi per i prezzi.
Holzmann ha dichiarato: “Sarei felice di rimanere su questi livelli” se ciò significasse che l’economia è forte. Questa settimana, i dati di settembre sui prezzi al consumo mostreranno quanto gli aumenti dei tassi finora attuati abbiano influenzato l’inflazione. I primi report nazionali sono previsti per giovedì, con gli analisti che prevedono un forte rallentamento in Germania. Venerdì, Eurostat pubblicherà i dati per l’area euro.
Holzmann ha concluso sottolineando che, nonostante l’incertezza economica, sono possibili sorprese positive per la crescita, ad esempio dalla Cina. Ha anche favorevolmente menzionato una discussione “presto” sull’accelerazione della fine dei reinvestimenti dal portafoglio pandemico, pur affermando di non essere a favore di vendite aperte di asset nel programma APP.