I pesi massimi Enel, Eni e Stellantis spingono giù Piazza Affari nel Bce-Day
Piazza Affari indietreggia oggi non accodandosi ai rialzi di Wall Street. Oltreoceano gli indici principali della Borsa di New York hanno approcciato nuovamente i massimi storici, poiché gli investitori contano su un maggiore sollievo dalla pandemia e sul lancio rapido dei vaccini sotto l’amministrazione Biden per sostenere l’economia. In Europa oggi era il Bce-day. Come da attese nessuna sorpresa dalla prima riunione del 2021. I tassi di interesse sono rimasti fermi a zero ed è stata conferma la dotazione complessiva nell’ambito del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), che a dicembre era stata innalzata a 1.850 miliardi di euro. Gli acquisti andranno avanti almeno fino a marzo 2022.
“La BCE mantiene il pilota automatico e, in assenza di un’apocalisse zombie, non ci aspettiamo alcuna decisione significativa in materia di politica monetaria da parte della BCE durante la prima metà dell’anno – commenta Konstantin Veit, Portfolio Manager European Rates di PIMCO – . La Banca Centrale monitorerà gli sviluppi delle condizioni macroeconomiche durante i prossimi mesi e risponderà ad eventuali inasprimenti delle condizioni di finanziamento con il PEPP, in conformità con il suo framework di controllo della curva dei rendimenti”. La prima riunione interessante potrebbe essere quella di settembre, dato che la BCE prevede di concludere la revisione della strategia in quel periodo.
In chiusura il Ftse Mib ha ceduto lo 0,98% a 22.428 punti. Tra le big giornata difficile per ENI, scivolata indietro del 2,31%; peggio hanno fatto anche gli altri titoli oil: -4,8% Saipem e -3,21% Tenaris. Tra i peggiori di giornata Leonardo scesa di oltre il 4%. Male anche Stellantis (-2,13%) reduce dal tris di rialzi che hanno contraddistinto i suoi primi giorni di quotazione. Enel, titolo di maggiori peso del Ftse Mib, ha invece ceduto l’1,39%.
Tra le banche ritraccia Unicredit (-1,28%) che riesce comunque a tenere sopra la soglia degli 8 euro. Si aspettano novità sul fronte scelta del nuovo ceo. Il Corriere della Sera riporta oggi che sono quattro i nomi nella rosa dei candidati per il nuovo amministratore delegato di Unicredit: Andrea Orcel, Flavio Valeri, Fabio Gallia e Carlo Vivaldi. “Vediamo Unicredit al centro di un vortice di eventi: la selezione del nuovo ceo, il rinnovo del board, la ridefinizione della strategia, eventuale M&A, gestione della pandemia e potenziale crisi di governo in Italia”, argomenta Mediobanca Securities che lo scorso mese ha declassato il titolo a underweight a seguito dell’annuncio dell’uscita di Mustier. “Vediamo l’identificazione del nuovo ceo come prerequisito per dispiegare tutti gli altri nodi e ridefinire il caso di investimento del titolo”, aggiungono gli analisti di Piazzetta Cuccia.