Ima Vacchi: opportunità con i macchinari per produrre vaccini, flusso di ordini no stop nel 2020
“Siamo sempre rimasti aperti. Abbiamo fatto grandi sacrifici ma l’impegno di tutti è stato fortissimo per servire il mercato mondiale della farmaceutica e dell’alimentare nell’emergenza. Ora il fattore tempo è fondamentale, bisogna che l’Italia riparta in fretta” ha detto Alberto Vacchi, presidente e ceo del gruppo Ima, in un’intervista al Corriere Economia.
Il manager ha spiegato che l’azienda non ha mai chiuso gli impianti, per effetto dell’esposizione a settori essenziali come farmaceutico e alimentare. In accordo con i sindacati, Ima è organizzata con una presenza al 50% tra produzione e smart working e progetta il rientro a ranghi completi per giugno. Inoltre, il flusso di ordini non si è mai arrestato, in quanto il gruppo è in grado di operare a distanza per servizi di assistenza. Per questi motivi, sottolinea Vacchi, non sono attesi grandi impatti per il gruppo dall’emergenza Covid19.
Un’importante opportunità potrebbe nascere dai macchinari per la produzione dei vaccini. In quansto campo Ima è ben posizionata, visto il track record nella fornitura di linee produttive per vaccini antiinfluenzali e malattie infettive a tutti i grandi player dell’industria farmaceutica.
“Ima non aveva fornito guidance in occasione dei risultati 2019 del 12 marzo e lo farà probabilmente con i risultati del primo trimestre del 15 maggio. I messaggi del ceo sono di grande confidenza per il 2020 per cui pensiamo che le nostre stime 2020 (EBITDA sostanzialmente stabile a 281 milioni) possano essere ragionevoli” affermano gli analisti di Equita che hanno rating Hold sul titolo con prezzo obiettivo a 54 euro.
Oggi il titolo corre in Borsa con un rialzo del 2,6% a 66,30 euro.