Immobiliare in Italia sempre meno mutui, -11,3% a livello nazionale
Cala l’erogazione dei nuovi mutui in Italia come confermano recenti rilevazioni dell’Osservatorio Experian che ha analizzato i dati relativi al secondo semestre del 2019, confrontandoli con il secondo semestre del 2018. Nel dettaglio la diminuzione è generalizzata e pari al -11,3% a livello nazionale. Tutte le fasce di età calano in modo significativo con l’eccezione della Generazione Z (19-23 anni). Dalla Generazione X in avanti, il calo è addirittura superiore al 20%. Anche su base geografica la decrescita è generale, con tutte le regioni a registrare un segno negativo nell’erogazione di nuovi mutui.
Nel secondo semestre 2019 e rispetto al secondo semestre 2018, è in calo l’erogazione dei mutui immobiliari per quattro delle cinque classi generazionali analizzate
• -27,43 % per i Senior (fino al 1945)
• -29,05% per i Baby Boomer (1945-1960)
• -23,24% per la Generazione X (1960-1980)
• -8,11 per la Generazione Y o Millennial (1981-1995).
Unico segno positivo per la Generazione Z (dal 1996), con un +12,57%. Tutte le classi generazionali, afferma l’Osservatorio, sono in negativo rispetto alla scorsa rilevazione, relativa al primo semestre 2019 con la Lombardia che si conferma la regione regina in termini di mutui erogati, e rappresenta il 23,22% del totale. Tutte le regioni registrano cali significativi, con picchi negativi nelle Marche (- 32,22%), in Umbria (-29,53%) e in Trentino (-31,48%). La media dell’importo erogato cresce del 14,2%, ed è pari a 142.000 euro circa. “I dati del nostro osservatorio sottolineano un trend particolarmente degno di nota: quello della diminuzione di nuovi mutui erogati, anche in presenza di un aumento nel numero delle compravendite immobiliari” sottolinea Carlo Gabardo, Head of Analytics di Experian. “Una spiegazione plausibile di questa circostanza sembra essere una parziale trasformazione delle ricchezze finanziarie detenute, in attività reali, attualmente in corso nei portafogli delle famiglie italiane. Questo fenomeno, osservato anche dalla CONSOB nel suo ultimo rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, a sua volta, si spiegherebbe con i bassi rendimenti delle attività finanziarie non azionarie e la tradizionale avversione al rischio del risparmiatore italiano medio, che in presenza di bassi rendimenti finanziari, cercherebbe riparo in quello che è percepito come essere il bene-rifugio per eccellenza, il mattone.”