Imprese, pressione fiscale locale alle stelle: +8% in 7 anni, Milano la più cara
Negli ultimi sette anni le imprese hanno subito una forte pressione fiscale che ha visto una crescita complessivamente dell’8,3% per gli uffici, arrivati a pagare 593 euro in media in più e +8,5% per i capannoni industriali a 3113 euro. È quanto mette in luce il 7° Rapporto sulla fiscalità locale promosso da Assolombarda, che esamina la pressione fiscale esercitata dai comuni della Città Metropolitana di Milano e delle province di Lodi e Monza e Brianza. L’analisi mette a confronto, negli anni, i valori delle imposte gravanti sugli immobili di impresa quali – IMU, TASI, TARI, oneri di urbanizzazione – e l’Addizionale Irpef per quanto riguarda le persone.
“L’analisi nasce con l’obiettivo di offrire alle Amministrazioni Comunali uno strumento utile a orientare le politiche future e ridurre il peso dell’imposizione fiscale che ancora grava pesantemente sulle nostre imprese: +8% in 7 anni – ha dichiarato Alessandro Spada, Vicepresidente Vicario di Assolombarda –. Nonostante l’aumento della deducibilità della quota IMU, il saldo per le imprese è comunque negativo. Consideriamo infatti che, contrariamente agli anni passati, i Comuni nel 2019 hanno la possibilità di aumentare le aliquote IMU, TASI e Addizionale IRPEF: il rischio che la pressione fiscale locale aumenti è concreto e preoccupante. Al contrario il fisco dovrebbe essere una delle leve strategiche attraverso cui promuovere la crescita e la competitività delle aziende, che devono poter contare su un sistema tributario equo, semplice, certo e che duri nel tempo”.
I Comuni con il livello di pressione fiscale più alto sulle imprese (considerando IMU, TASI e TARI su uffici e capannoni) sono Milano, Sesto San Giovanni, Paullo, Rozzano e Cologno Monzese. Anche Monza e Lodi sono alti in graduatoria, rispettivamente alla 7° e alla 10° posizione. I comuni più virtuosi in termini di pressione fiscale sono tutti in provincia di Lodi. Tra questi troviamo: Castelnuovo Bocca D’Adda, Cornovecchio, Maccastorna, Cavacurta e Fombio. Il monitoraggio mette, inoltre, in evidenza che IMU e TASI rimangono sui valori del 2017, così anche l’addizionale IRPEF.
In leggero aumento, rispetto al 2017, invece gli oneri di urbanizzazione: +1% per gli uffici e +0,8% per i capannoni. Dal 2012 l’incremento complessivo è stato di circa il 6% per entrambe le tipologie di immobili.