Inflazione balza anche in Giappone, CPI core +3% oltre target Bank of Japan. Sell yen, dollaro vale oltre JPY 150
L’inflazione inizia ad accelerare anche in Giappone. Nel mese di settembre, l’inflazione core -che in Giappone esclude i prezzi volatili dei beni alimentari freschi – è balzata su base annua al ritmo più forte dal settembre del 2014, dunque al record in otto anni.
Viene messo in evidenza come l’accelerazione dell’inflazione nel paese rimanga comunque sotto controllo, ancora, se si considera il balzo dei prezzi energetici e il crollo dello yen nei confronti del dollaro Usa.
Il balzo del 3%, in linea con le attese del consensus, segue il rialzo di agosto, pari a +2,8%, e corrisponde all’inflazione core, che in Giappone esclude i prezzi dei beni alimentari freschi, ma include i costi energetici.
Includendo i prezzi energetici e dei beni alimentari, l’inflazione headline del Giappone è salita anche in questo caso del 3%, invariata rispetto al mese di agosto.
Escludendo sia i prezzi dei beni alimentari che quelli energetici, il CPI del Giappone è avanzato invece su base annua dell’1,8%, rispetto al precedente +1,6%.
E’ il sesto mese consecutivo che l’inflazione, in Giappone, si attesta oltre il target fissato dalla banca centrale del paese, la Bank of Japan che, contrariamente alle banche centrali di diversi altri paesi, non sembra intenzionata non solo ad alzare i tassi per battere l’inflazione, ma ad abbandonare la sua politica monetaria straordinariamente espansiva, fattore che sta pesando sullo yen.
Lo yen precipita dunque ulteriormente oltre la soglia di JPY 150 sul dollaro testata ieri, crollando fino al nuovo minimo in 32 anni, a JPY 150,39 sul biglietto verde.