Inflazione: il picco è davvero temporaneo? Ecco che fare con gli investimenti obbligazionari
Il picco dell’inflazione globale continua ad essere spinto al rialzo, tanto da sfidare l’opinione che l’attuale ondata di pressione sui prezzi sia temporanea.
Nei mercati avanzati, l’inflazione è cresciuta molto negli ultimi mesi, spinta dalla combinazione di riapertura delle economie, prezzi dell’energia più alti e colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento. Nella zona euro e nel Regno Unito, la pressione sui prezzi è vicina ai massimi degli ultimi dieci anni, mentre negli Stati Uniti i prezzi al consumo annuali sono cresciuti oltre il 5% per la prima volta dal 2008.
Con queste condizioni, sarebbe prudente per gli investitori obbligazionari aspettarsi un premio d’inflazione più alto. Ne è convinto l’esperto Arif Husain, Head of International Fixed Income di T. Rowe Price, secondo il quale il mercato obbligazionario è troppo convinto che il picco di inflazione sia temporaneo.
Ma come sfruttare i potenziali rischi d’inflazione nei portafogli obbligazionari? “Al momento, pensiamo che il rischio d’inflazione possa essere gestito mediante l’esposizione alle obbligazioni inflation-linked della zona euro, dato che le aspettative di inflazione rimangono largamente sottostimate in Europa rispetto agli Usa. – risponde l’esperto – Un’altra modalità per gestire la minaccia dell’inflazione potrebbe essere quella di adottare posizioni di breve termine in Paesi dove l’aumento dei prezzi potrebbe essere più strutturale. Tra questi c’è il Regno Unito, dove la mancanza di beni globali e i problemi di approvvigionamento di manodopera potrebbero portare a un aumento dei prezzi verso fine anno”.