Inflazione Usa continuerà a correre per il 2022 (analisti)
L’inflazione statunitense corre oltre le attese a giugno, schizzando al 9,1%. “Il dato negli Stati Uniti rafforza la nostra opinione in base alla quale l’inflazione rimarrà probabilmente invischiata su questi livelli elevati per tutto l’anno, dato che le pressioni sui prezzi, sia dall’estero che sul mercato interno, continua a travasare sui prezzi al consumo. Sebbene la maggior parte dei prezzi delle materie prime sia calata nell’ultimo mese, si tratta di prezzi pur sempre elevati ed ancora vulnerabili agli shock dell’offerta potenzialmente derivanti da sviluppi geopolitici avversi”, commenta Silvia Dall’Angelo, senior economist di Federated Hermes, che analizza il dato di oggi e le relative prospettive da qui a fine anno. “Inoltre, i precedenti rialzi delle materie prime energetiche ed agricole continueranno ad esercitare pressioni al rialzo sui prezzi al consumo dei generi alimentari e dei servizi di trasporto nel corso dei prossimi mesi. Nel frattempo, lo spostamento della domanda dai beni durevoli in direzione dei servizi, in particolare il tempo libero, eserciterà pressioni al rialzo sull’inflazione dei servizi durante i mesi estivi, in un contesto di mercato del lavoro rigido”, aggiunge l’esperta.
“Continuiamo a pensare che la domanda si raffredderà nel corso della seconda metà dell’anno e in modo ancora più significativo nel corso del 2023, a causa dell’inflazione da costi che riduce i redditi reali e della stretta fiscale e monetaria – aggiunge Silvia Dall’Angelo -. Questo, insieme alla stabilizzazione dei prezzi dell’energia e all’allentamento dei vincoli dell’offerta su scala globale, dovrebbe far scendere rapidamente l’inflazione l’anno prossimo, anche se rimarrà comunque al di sopra del target della Fed, dato l’alto punto di partenza”.