Inflazione Usa: indice prezzi al consumo rallenta a +8,3% ad aprile. Il picco è stato testato? Dettagli componente core
Nel mese di aprile l’inflazione degli Stati Uniti misurata dall’indice dei prezzi al consumo è rallentata su base annua, salendo al ritmo dell’8,5% su base annua a +8,3%. Gli analisti avevano previsto una decelerazione più forte, al ritmo di crescita dell’8,1%.
Il tasso di inflazione rimane al record degli ultimi 40 anni ma, con il suo rallentamento, alimenta le speranze di chi auspica che l’accelerazione delle pressioni inflazionistiche abbia ormai testato il picco.
A rallentare è stata anche la componente core dell’indice CPI, salita su base annua del 6,2%, più del +6% stimato ma meno del +6,5% precedente
Su base mensile, l’inflazione degli Stati Uniti è aumentata dello 0,3% ad aprile, più del +0,2% atteso ma in forte rallentamento rispetto alla crescita mensile di marzo, pari a +1,2%.
L’inflazione core è salita dello 0,6%, rispetto al +0,4% stimato e in questo caso al ritmo superiore rispetto al precedente +0,3%.
La scorsa settimana la diffusione del dato relativo ai costi unitari del lavoro ha alimentato i timori sull’impennata dell’inflazione negli Stati Uniti, all’indomani dell’annuncio della Fed di Jerome Powell, che ha alzato i tassi Usa di 50 punti base, al ritmo record dal maggio del 2020, al nuovo range compreso tra lo 0,75% e l’1%.
Nel primo trimestre dell’anno, il dato è volato dell’11,6%, oltre il +9,9% atteso dal consensus.
In picchiata la produttività degli Stati Uniti che, nello stesso arco temporale, ha riportato il calo più forte dal 1947, scendendo del 7,5%, ben oltre il ribasso atteso pari a -5,4%.