Intermonte a Piazza Affari con valorizzazione oltre i 100 milioni, domanda circa 3 volte l’offerta
Intermonte Partners SIM, holding di controllo di Intermonte SIM, ha concluso il collocamento istituzionale finalizzato alla quotazione delle proprie azioni sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana. La domanda è stata circa 3 volte le 13.750.000 azioni (comprensive delle n. 13.062.500 azioni oggetto dell’Offerta e delle ulteriori n. 687.500 azioni derivanti dall’Opzione Greenshoe) per un controvalore complessivo di circa euro 112 milioni e con una forte partecipazione di investitori esteri pari al 40% circa dell’intera domanda.
Il prezzo di collocamento delle azioni di Intermonte è stato fissato a euro 2,80 per azione (forchetta di prezzo era tra 2,6 e 2,9 euro), con una conseguente capitalizzazione pari a circa euro 101,3 milioni. L’ammontare complessivo dell’Offerta, considerando anche le azioni oggetto dell’Opzione Greenshoe, è pari a circa euro 38,5 milioni (circa euro 36,6 milioni prima dell’esercizio dell’Opzione Greenshoe).
Il flottante di Intermonte sarà pari a circa il 38% del capitale sociale in caso di integrale esercizio dell’Opzione Greenshoe (circa 36,1% del capitale sociale prima dell’esercizio dell’Opzione Greenshoe).
“Siamo estremamente soddisfatti della risposta degli investitori che hanno mostrato grande fiducia e apprezzamento nel nostro modello di partnership, che oggi ne esce rafforzato e pronto a cogliere nuove opportunità sul mercato”, rimarca Guglielmo Manetti, Amministratore Delegato di Intermonte, che aggiunge: “Il nostro posizionamento come operatore di riferimento nel segmento delle PMI, la nostra forza patrimoniale e la diversificazione del nostro business saranno ulteriormente sviluppati grazie alla quotazione in Borsa. L’AIM resta un primo passaggio: guardiamo allo STAR come punto di arrivo per il futuro e alla crescita anche per linee esterne, in particolare nei servizi digitali e nell’Investment Banking.”
La Società, gli azionisti venditori e il top management di Intermonte hanno assunto taluni impegni di lock-up, in linea con la prassi di mercato per operazioni similari, per i primi 12 mesi su tutte le proprie azioni; inoltre, ciascun azionista della Società titolare di azioni ordinarie rappresentanti più dell’1% del capitale sociale votante della Società, ha assunto un ulteriore impegno di lock-up, per i successivi 12 mesi, sul 50% delle azioni ordinarie dagli stessi possedute alla data di inizio delle negoziazioni.
Inoltre il top management (nelle figure di Guglielmo Manetti, Fabio Pigorini, Andrea Lago, Guido Pardini e Dario Grillo) e i soci fondatori (Alessandro Valeri e Gian Luca Bolengo) hanno sottoscritto un patto parasociale che prevede un lock-up di 36 mesi a partire dalla data di inizio delle negoziazioni, con riferimento a n. 7.700.000 azioni dagli stessi complessivamente conferite nel patto, pari al 24,0% circa delle azioni in circolazione, al netto delle azioni proprie, rappresentative del 21,3% circa del capitale sociale.