Intesa Sanpaolo (+4,5%) suona la carica sul Ftse Mib, impennata anche per Nexi e le utility
Piazza Affari accelera nel finale in scia al rally convinto di Wall Street nonostante l’esito ancora incerto delle elezioni Usa.
L’indice Ftse Mib, che in avvio di giornata era arrivato a cedere il 2%, segna +1,91% a 19.349 punti.
A fare da traino c’è il titolo Intesa Sanpaolo, con un balzo del 4,5% oltre quota 1,60 euro sotto la spinta dei conti del 3° trimestre. La maggiore banca italiana ha riportato un utile netto di 507 milioni di euro, superiore rispetto ai 497,1 mln del consensus Bloomberg. Il dato esclude il goodwill negativo di 3.264 milioni generato dall’acquisizione di UBI Banca e l’apporto di UBI Banca di 39 milioni). Indicazioni positive sia sul fronte sinergie con UBI, che potrebbero andare oltre le stime iniziali, sia per la politica dividendi. Il gruppo bancario guidato da Carlo Messina insiste nell’intenzione di chiedere alla Bce che nel 2021 possa distribuire una doppia cedola, recuperando quindi anche quanto non corrisposto ai soci quest’anno in virtù dello stop arrivato dalla Bce per tutte le banche. “Siamo convinti di essere una delle banche meglio posizionate per poter riprendere la distribuzione dei dividendi una volta avuta l’autorizzazione della BCE”, ha rimarcato Carlo Messina. Intesa ha confermato un pay out ratio del 75% per il 2020 e del 70% per il 2021.
Si è accodata al sentiment rialzista anche Unicredit (+1,76%) che nel corso della giornata era riuscita anche a superare quota 7 euro. Unicredit diffonderà i conti domani mattina con gli analisti di Banca Akros che si attendono un trimestre negativo con utile netto di circa 300 milioni di euro, il 75% in meno rispetto al 3° trimestre 2019 e il 29% in meno in confronto con il 2° trimestre 2020. I ricavi totali sono stimati in calo del 9,5% a 4,26 miliardi di euro.
Tra gli altri titoli spicca il +6,5% di Nexi. Tra le utility oltre +3% A2A e Italgas; Enel segna oltre +2% in attesa dei conti trimestrali in arrivo domani.