Intesa SanPaolo: le parole di Messina su economia, debito pubblico, Mario Draghi, reddito di cittadinanza
Carlo Messina, numero uno di Intesa SanPaolo, rimarca in un’intervista rilasciata a La Stampa e pubblicata nella giornata di oggi tutta la sua fiducia nell’Italia:
“Non ho dubbi sulla forza del Paese. La crisi attuale non è nulla rispetto allo scoppio della pandemia: allora il Pil scese del 9%, oggi se tutto va male calerà di uno 0,2 o 0,3%. E da quella crisi ci siamo ripresi molto bene, abbiamo la ricchezza delle famiglie più alta d’Europa, le aziende migliori, un saldo commerciale positivo. C’è il problema del debito pubblico; ma si può gestire con intelligenza: a fronte di 2 trilioni e mezzo di debito pubblico, ne abbiamo 10 di ricchezza. Il Paese è forte”.
Messina ha rilasciato a tal proposito un commento sull’ex presidente del Consiglio Mario Draghi: Lui è davvero il nostro fuoriclasse». E all’appunto sul fatto che lo hanno comunque mandato a casa risponde: “Se fosse andato a casa a marzo anziché a settembre avrebbe fatto poca differenza. Recuperarlo? Di certo uno come lui non ce l’ha nessuno: né la Francia né la Germania. Ma non dobbiamo pensare che ora in altri Paesi ci sono i campioni del mondo rispetto a casa nostra. Il nostro governo non sfigura rispetto a quelli guidati da Schulz o da Macron”.
L’AD di Intesa SanPaolo ha sottolineato anche l’importanza del reddito di cittadinanza:
“Ho sempre sostenuto il Reddito, perché c’è un forte tema di povertà ed equilibrio sociale da tutelare. Ora dobbiamo porre attenzione alla definizione di ‘occupabili’: se poi non lo sono davvero e non possono avere altre fonti di sostentamento si rischiano davvero forti tensioni sociali. Rispetto agli occupabili è giusto fare una riflessione: è ovviamente meglio offrire un lavoro che un sussidio, ma bisogna capire chi davvero sia in condizioni di età e formazione tali da divenire occupato”.