Intesa SanPaolo, Messina parla di esposizione verso Russia. Su gas russo: con alt forniture recessione certa’
“Noi stiamo facendo tutte le valutazioni che riguardano la nostra presenza in Russia e i crediti che abbiamo verso quel Paese e appena avremo delle possibili soluzioni le comunicheremo”. Così il numero uno di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, a margine dell’inaugurazione ufficiale del nuovo sito museale di Torino delle “Gallerie d’Italia”. Messina ha precisato che “probabilmente dovremo attendere la presentazione dei risultati del secondo trimestre per fare delle valutazioni più compiute”.
Affrontando le conseguenze economiche del conflitto tra Russia e Ucraina, e il tema del gas russo, l’AD della banca italiana ha affermato che uno stop alle importazioni del gas russo significherebbe “andare verso una recessione certa, a una perdita posti di lavoro significativi”. Aggiungendo che con “un Paese con un bilancio pubblico come il nostro non si può immaginare di mettere debito pubblico a servizio di questo oltre a quanto già si fa”.
L’AD si è di conseguenza domandato “se siamo disponibili a accettare picco di disoccupazione”, insieme alla Germania, visto che Italia e Germania sarebbero i paesi europei più colpiti da uno stop all’approviggionamento del gas della Russia.
“Rispetto agli interessi del nostro Paese, lo schema sanzionatorio attuale è compatibile con il ‘rimbocchiamoci le maniche e ce la faremo. Se invece chiudiamo i rubinetti del gas, per diversi anni avremo grandi problemi”, ha avvertito Carlo Messina.
Messina tuttavia non intravede una recessione per l’economia italiana (a parte con taglio importazioni gas russo):
“Io oggi non vedo uno scenario probabile di recessione. Non riesco a vederlo. E’ chiaro che la crescita sarà certamente toccata in modo significativo, prima di tutto dall’incremento dei prezzi delle materie prime e degli alimentari. Tutto nasce dall’inflazione e questo porterà nel breve certamente a rallentamento dell’econonomia”. Inoltre, “ci sarà impatto su di noi dalle sanzioni che noi stiamo applicando alla Russia e poi sulla fiducia. Ci sarà un rallentamento, ma io sono convinto che rimmarremo in crescita. Una crescita comunque superiore al nostro potenziale. Prima di dire che avremo dei grossissimi problemi, diciamo che abbiamo dei fattori abilitanti per favorire questa crescita”.