Intesa Sanpaolo: raggiunto accordo con sindacati per integrazione Ubi nel gruppo
Nuovo passo nel processo di integrazione del gruppo Ubi in Intesa Sanpaolo. È stato, infatti, raggiunto nella notte l’accordo con le organizzazioni sindacali. “L’accordo definisce il percorso di armonizzazione dei trattamenti economico/normativi relativi a tutto il personale del nuovo gruppo Intesa Sanpaolo nell’ambito di un programma che individua le fasi e le materie che tempo per tempo saranno oggetto del confronto, considerata anche la prossima scadenza della contrattazione di secondo livello prevista per il 31 dicembre 2021”, spiega la nota del gruppo guidato da Carlo Messina.
Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo spiega che è stata condivisa con le organizzazioni sindacali l’introduzione di nuove previsioni per tutto il personale del gruppo in materia di: buono pasto per il personale a tempo parziale che non effettua l’intervallo meridiano, a decorrere dal 1° luglio 2021; ampliamento dal 2021 della possibilità di fruire della Banca del Tempo e della Sospensione Volontaria Attività Lavorativa previste dalla contrattazione di secondo livello; dal 12 aprile 2021 raddoppio dei permessi per nascita figlio, con eliminazione del limite massimo di costo a carico del gruppo per i congedi parentali fruiti dai padri e introduzione di nuovi permessi per l’accompagnamento al Pronto soccorso di figli e/o coniuge/unito civilmente/convivente di fatto; e innalzamento a 5.000 euro dell’importo previsto per i familiari portatori di handicap grave.
Inoltre al personale ex Ubi sono applicate le normative Intesa Sanpaolo in materia di ruoli e figure professionali e Percorsi di sviluppo professionale previste dagli accordi 3 agosto 2018 e 21 luglio 2020, con una decorrenza dal 1° gennaio 2021 nel caso in cui ci sia una continuità di ruolo ricoperto sulla base di quanto indicato nell’accordo, e sono previste tutele per il personale Intesa Sanpaolo che sia assegnato a Filiali ex Ubi o al nuovo territorio commerciale Agribusiness, con riduzione di 4 mesi dei periodi di consolidamento in corso al 12 aprile 2021.
Nel lungo e dettagliato comunicato stampa, Intesa indica che è stato inoltre introdotto, sempre a decorrere dal 12 aprile 2021, un “pacchetto giovani” rivolto a coloro che al momento dell’assunzione in Intesa Sanpaolo nell’ambito delle aree professionali abbiano un’età inferiore a 30 anni affinché nei primi 5 anni dall’assunzione la contribuzione datoriale alla previdenza complementare sia riconosciuta in misura pari al 6% delle voci stipendio, scatti di anzianità, e importo ex ristrutturazione tabellare, (trascorso tale periodo sarà applicata l’aliquota minima alla previdenza complementare tempo per tempo prevista per i dipendenti del gruppo oggi pari al 3,50%; ed entro 10 anni dall’assunzione sia erogato un “premio casa” nel caso di acquisto della 1° casa di residenza dell’importo di 1.750 euro e un “bonus nascita figli” dell’importo di 1.000 euro per ciascun figlio. Per il personale ex gruppo Ubi saranno inoltre mantenute sino alla fine dell’anno le restanti previsioni della contrattazione di secondo livello non disciplinate nell’accordo. Trovano immediata applicazione le condizioni agevolate del gruppo Intesa Sanpaolo per le nuove richieste/concessioni, mentre saranno conservati sino alla fine del 2021 gli attuali limiti per le aperture di credito per elasticità di casa.
Nell’ambito del percorso di integrazione è stato inoltre definito, sempre in data 14 aprile 2021, il premio
variabile di risultato per l’anno 2021 destinato a tutto il personale del gruppo al fine di favorire il coinvolgimento e la partecipazione delle persone agli obiettivi del nuovo gruppo Intesa Sanpaolo, confermando ulteriormente principi di inclusione, merito e orientamento a risultati sostenibili nel tempo
previsti nel piano d’impresa.
“Nonostante il permanere del contesto emergenziale attuale, a fronte dell’importante integrazione in atto, l’azienda, nel riconoscere il contributo di tutte le persone del Gruppo, ha incrementato rispetto all’anno precedente il bonus pool a disposizione per il PVR e ha condiviso con le organizzazioni sindacali una semplificazione delle componenti del premio, prevedendo anche un aumento dell’importo del premio base pro-capite e un abbassamento della soglia di attivazione del premio di eccellenza rispetto ai risultati di divisione”, conclude Intesa.