Intesa SanPaolo: utile netto +19,4% in 2021 a oltre 4,1 miliardi. In calo costo del rischio, migliora qualità credito
Intesa SanPaolo ha annunciato di aver concluso il 2021 con un utile netto pari a 4,185 miliardi di euro, rispetto a 3,277 miliardi del 2020, in crescita del 19,4% rispetto a 3.505 milioni se si escludono le componenti relative all’acquisizione di UBI Banca e l’impatto contabile del connesso impairment del goodwill.
Il risultato corrente lordo è aumentato del 7,3% rispetto al 2020; il risultato della gestione operativa ha segnato una crescita del 5,4% rispetto al 2020; I proventi operativi netti sono saliti dell’1,9% rispetto al 2020, con commissioni nette salite del 9,3%; i costi operativi sono scesi dell’1,1% rispetto al 2020;
Intesa SanPaolo ha fatto riferimento all’elevata efficienza, con un cost/income al 52,5% nel 2021, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee; il costo del rischio del 2021 si è attestato a 59 centesimi di punto (da 97 nel 2020), a 25 se si esclude lo stanziamento per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati (da 48 nel 2020 se si esclude lo stanziamento per i futuri impatti di COVID-19);
Migliorata la qualità del credito della banca guidata da Carlo Messina, con la riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 50 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 37 miliardi dal dicembre 2017 superando, per circa 11 miliardi, l’obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi del Piano di Impresa 2018-2021; la riduzione pro-forma, tenendo conto della riduzione per cessioni prevista nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021, è di circa 54
miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 42 miliardi dal dicembre 2017 superando per circa 16 miliardi l’obiettivo di riduzione del Piano di Impresa 2018-2021.
Lo stock di crediti deteriorati scende a dicembre 2021, dal dicembre 2020, del 27% al lordo delle rettifiche di valore e del 34,1% al netto, rispettivamente del 50,2% e 48% pro-forma tenendo conto della riduzione per cessioni prevista nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021; L’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a dicembre 2021 è pari al 3,2% al lordo delle rettifiche di valore e all’1,5% al netto. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari al 2,4% al lordo delle rettifiche di valore e all’1,2% al netto, rispettivamente inferiore al 2% e all’1% pro-forma tenendo conto della riduzione per cessioni prevista nel
2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021.