Istat: aumentano le diseguaglianze, cresce di più il reddito del quinto più ricco della popolazione
La crescita dei redditi in Italia nel 2016 risulta più intensa per il quinto più ricco della popolazione, trainata dal sensibile incremento della fascia alta dei redditi da lavoro autonomo, in ripresa ciclica dopo diversi anni di flessione pronunciata. E’ uno dei risultati dell’indagine Eu-Silc del 2016 pubblicata oggi dall’Istat.
Esclusi gli affitti figurativi, si stima che il rapporto tra il reddito equivalente totale del 20% più ricco e quello del 20% più povero sia aumentato da 5,8 a 6,3.
Metà delle famiglie residenti in Italia percepisce un reddito netto non superiore a 24.522 euro l’anno (circa
2.016 euro al mese: +1,4% rispetto al 2014). Il reddito mediano cresce nel Mezzogiorno in misura quasi doppia rispetto a quella registrata a livello nazionale (+2,8% rispetto al 2014), rimanendo però su un volume
molto inferiore (20.557 euro, circa 1.713 mensili).
L’aliquota media del prelievo fiscale a livello familiare è 19,4%, in lieve calo rispetto al 2014 (-0,25
punti percentuali). Si riduce il carico fiscale sulle prime due classi di reddito (0-15.000, 15.000-25.000 euro)
delle famiglie con principale percettore un lavoratore dipendente, per gli effetti della detrazione Irpef di 80
euro.