Istat: produzione industriale in aumento ad agosto a +2,3%
Nel mese di agosto si osserva un incremento congiunturale della produzione industriale, a +2,3% dopo la lieve crescita del mese precedente. L’intonazione congiunturale positiva di agosto è diffusa ai principali comparti, con l’esclusione dell’energia dice l’Istat.
Nella media degli ultimi tre mesi, d’altra parte, la dinamica congiunturale complessiva rimane negativa. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, resta positiva la variazione sia per l’indice generale sia per i principali raggruppamenti di industrie, ad esclusione dei beni intermedi che flettono moderatamente. Gli incrementi più ampi riguardano i beni di consumo.
“Dati positivi. Considerato che in agosto non tutte le imprese sono aperte, è apprezzabile soprattutto il rialzo rispetto a luglio, perché si allontana, almeno per ora, lo spettro di una recessione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Una conferma del buon andamento è che, secondo il nostro studio, la produzione di agosto, nei dati destagionalizzati, è superiore del 3,9% anche rispetto a febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, e dell’1,4% nel confronto con gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia. Nei dati corretti per gli effetti di calendario, poi, al di là dello scontato +2,9% su agosto 2020, anno di piena pandemia, la produzione è superiore anche rispetto ad agosto 2019, +2,1%, e nel confronto con agosto 2018, +0,8 per cento” conclude Dona.
“La produzione dell’industria registra dati positivi ad agosto, con una crescita sia su base mensile che su base annua – spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi – Su tali numeri, tuttavia, pesa l’incognita dell’ultimo trimestre 2022, caratterizzato dall’inflazione schizzata alle stelle e dai nuovi rincari di luce e gas scattati ad ottobre, che faranno sentire i loro effetti nelle prossime settimane. Il rischio è che i buoni dati dell’industria registrati ad agosto saranno totalmente cancellati dall’emergenza prezzi e bollette, con un netto peggioramento nei prossimi mesi di tutti gli indicatori relativi all’industria italiana” – conclude Rienzi.