Italia: Confindustria, risalita è ancora incompleta. Preoccupa debole domanda
In Italia, nonostante il rimbalzo, la risalita è incompleta e l’attività ancora compressa: la domanda interna è fredda, il mercato del lavoro debole, l’export solo in parziale recupero. E’ il quadro tracciato dal Centro Studi di Confindustria sulla congiuntura all’inizio del terzo trimestre, che farà registrare una variazione positiva del Pil italiano, dopo il minimo della recessione nel secondo trimestre.
I dati sull’andamento a luglio sono pochi, ma una risalita è stata a fatica avviata a maggio-giugno. Tuttavia, è stata parziale e i rischi che si affievolisca sono alti, lasciando l’attività su livelli compressi. Il freno post-lockdown è la domanda che resta bassa. Nonostante un rimbalzo, i consumi sono al -15% annuo a giugno (stime Confcommercio) e la fiducia dei consumatori ha perso terreno e resta molto bassa a luglio.
Anche la domanda estera è depressa, specie a causa della diversa tempistica – rispetto all’Italia – con la quale si sta diffondendo il Covid-19 presso molti paesi partner commerciali, che costringe vari governi a imporre misure di lockdown per frenare i contagi. Il commercio internazionale, diminuito di circa il 25% tra marzo e aprile, non ha mostrato una gran ripresa in seguito.
Per interpretare l’attuale fase economica è necessario guardare alle variazioni macro tendenziali, ovvero quelle rispetto allo stesso mese dell’anno precedente oppure osservare la distanza rispetto al periodo pre-Covid (gennaio o febbraio 2020). Le variazioni tendenziali dei tre indicatori qui presi come esempio, nonostante il rimbalzo di maggio, mostrano che i livelli sono ancora inferiori in media di circa un quarto rispetto a un anno prima (-24,9% l’export, -20,3% l’industria, -16,8% le costruzioni). E, parimenti, i livelli attuali sono inferiori del 20-25% rispetto a gennaio (senza contare la stima di giugno per la produzione). “Questi numeri forniscono la corretta misura della condizione in cui oggi ancora versa l’economia italiana – conclude il rapporto di Confindustria – Benché i dati più recenti siano incoraggianti, vanno interpretati con prudenza. Siamo nel pieno della più profonda crisi economica dal dopoguerra e la strada della risalita è molto lunga”.