Italia: stime crescita decisamente ambiziose e non contemplano impatto spread su ciclo (analisti)
Il mercato continua a passare ai raggi X i numeri della nota di aggiornamento del DEF. Il ministro delle Finanze Giovanni Tria ha specificato che rimane l’obiettivo di ridurre il rapporto debito/pil di un punto l’anno grazie allo stimolo della manovra sulla crescita. Le stime sono di Pil a +1,6% nel 2019 e +1,7% nel 2020, decisamente ambiziose se confrontate con quelle indicate dalle principali istituzioni.
“A prima vista i livelli di crescita necessari a mantenere al ribasso il rapporto debito/pil di un punto all’anno sembrano decisamente ambiziosi – rimarca Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – . Implicano infatti l’applicazione di un moltiplicatore assai elevato all’espansione fiscale programmata, e non sembrano prevedere alcun impatto dallo spread sul ciclo. In altre parole, sembrano raggiungibili solo con un robusto aiuto esterno al ciclo, il che rende il quadro di finanza pubblica italiana ancora più vulnerabile ad un eventuale rallentamento globale”. E questo senza considerare le varie sfide che attendono il Governo (Commissione EU, Agenzie di Rating) e la perdita di peso del Ministero delle Finanze, come garante del rigore dei conti. “Il rischio è che i passaggi in aula causino ulteriori modifiche alla manovra”, conclude Sersale.