La ricetta di Padoan: svolta green e fasciar morire Quota 100
“È indispensabile che ci sia un accordo su una visione di lungo termine da parte dei partiti di maggioranza di questo governo, perché di questo il Paese ha bisogno. Una visione strategica basata sulla crescita sostenibile, verde e inclusiva. Su questo sono abbastanza fiducioso che ci sia identità di vedute. Poi, come noto, il diavolo è nei dettagli”. Così Pier Carlo Padoan. L’ex ministro dell’Economia dei governi Renzi e Gentiloni, in un’intervista concessa a La Stampa, rimarca che a parità di risorse bisogna rendere più verdi gli investimenti pubblici, ridisegnare gli incentivi alle imprese in senso green, le agevolazioni e i bonus fiscali, riprogrammare le grandi infrastrutture, potenziare la produzione di elettricità da rinnovabili. L’economista si dice favorevole a riconsiderare il patto di stabilità per favorire gli investimenti, a maggior ragione se sono investimenti green.
Padoan si conferma molto negativo su quota 100: “Contrariamente a quanto veniva fatto credere, non è un meccanismo che crea più occupazione, anzi riduce i posti di lavoro, ed è molto costoso. L’ipotesi di non cancellare quota 100, e lasciarla “morire” alla sua scadenza naturale, darebbe una importante stabilita al programma di governo”.