Lavoro: a novembre cala la domanda delle imprese. Laureati tra i profili più ricercati
Frena a novembre la domanda di lavoro delle imprese con 5mila contratti in meno programmati rispetto a novembre dello scorso anno. Il dato è quello che emerge dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Nel dettaglio le entrate programmate dalle imprese risultano in flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-4.760).
Perché le imprese non assumono? Pesa la crescente incertezza del quadro internazionale caratterizzato da un calo degli investimenti e dalla decelerazione della produzione industriale a seguito del perdurare di fattori negativi quali i conflitti tariffari, la Brexit, la contrazione dell’industria manifatturiera tedesca e il cambio di passo nella crescita delle principali economie asiatiche. La manifattura ne risente di più. In particolare, le industrie meccaniche ed elettroniche prevedono di attivare entro novembre 2.300 contratti in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e le industrie alimentari, colpite dall’entrata in vigore dei dazi USA, attiveranno 1.600 contratti in meno.
Nonostante questo quadro, dice il Bollettino, le imprese hanno difficoltà a reperire profili specifici, in primis lavoratori in possesso di qualifiche professionali (36,4%) e i laureati (il 35,9%). Cresce, in generale, la quota di laureati ricercati sul totale entrate (passando dal 12,8% del novembre 2018 al 14,4% del novembre 2019) a tal punto che a fronte di un saldo complessivo negativo di 5.000 entrate, le entrate con laurea registrano un saldo positivo di 4.979 entrate. In particolare, sono circa 1.600 in più i laureati nei diversi indirizzi di ingegneria ricercati nel mese di novembre e quasi 700 in più i contratti destinati ai “dottori” in discipline dell’insegnamento e della formazione.