Lavoro: competenze digitali richieste anche nelle professioni tradizionali
Non si scappa alla tecnologia. Gli effetti della digitalizzazione vanno ben oltre la creazione di nuove professioni: il peso delle competenze digitali cresce in tutte le aree aziendali di tutti i settori per comunicare, vendere, produrre, amministrare, gestire il personale, e così via. E’ ciò che emerge dalla quarta edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali.
È nell’Industria che il fenomeno è più evidente. Il peso delle competenze digitali va dal 20% medio per le professioni di Supporto e Management al 17% medio per le figure Core, con punte più elevate nella produzione, progettazione, ricerca e sviluppo, nel marketing e nella gestione delle risorse umane. Un andamento simile, seppure meno marcato, è nei settori dei Servizi e del Commercio. In particolare, nei Servizi il digitale ha un peso che va dal 14% per le figure di Supporto e Management al 13% per le figure professionali Core. Nel Commercio, l’indicatore presenta valori medi del 13% per le figure di Supporto a Management e del 12% per quelle Core.
Al di là dei numeri, ciò che emerge è che il digitale diventa componente indispensabile e sempre più importante in tutti i mestieri, nuovi e di sempre. Big data Expert, It security specialist, Blockchain expert, Network system engineer, sono i nuovi professionisti più ricercati dalle aziende italiane. Si tratta perlopiù di professionalità appena nate, che le imprese italiane, per ora, faticano a individuare. Ma non si tratta solo della selezione di nuovo personale. La sfida è soddisfarne la domanda che arriva dal mercato, sia rinnovando i percorsi scolastici ed universitari, sia riconvertendo gli skill di chi già lavora a tutti i livelli.