Lavoro: non lo stipendio ma nuove competenze e prospettive di crescita rappresentano la spinta a cambiare
A motivare la ricerca di una nuova occupazione non è lo stipendio, bensì la possibilità di sviluppare nuove competenze e di crescere professionalmente. E’ ciò che emerge dal rapporto di PageGroup: la componente salariale è indicata come ragione di cambiamento soltanto dal 29% del campione, mentre la volontà di sviluppare nuove competenze dal 39% e l’impressione che presso la realtà attuale non vi siano sufficienti prospettive di crescita professionale dal 30%. A confermare che l’ambizione, più che la necessità, sia uno dei principali aspetti per la ricerca di un nuovo lavoro da parte di manager e professionisti, è il fatto che il 47% dei rispondenti sia in possesso di un contratto a tempo indeterminato e il 45% del campione si dichiari generalmente soddisfatto delle proprie condizioni lavorative. I professionisti italiani, inoltre, nel valutare una potenziale opportunità lavorativa, dimostrano di essere più attenti dei colleghi europei al quadro valoriale che l’azienda propone e tra i principali fattori che influenzano la scelta di un’azienda indicano i forti valori etici (21%) e un adeguato work life balance (20%).