Le sanzioni Usa contro la Russia di Putin: Biden ‘caccia’ il debito di Mosca dai mercati, colpisce due banche ed elite russe
Il presidente americano Joe Biden ha annunciato il primo pacchetto di sanzioni contro la Russia, dopo che l’omologo russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel Donbass dell’Ucraina. Putin ha ordinato anche l’invio di forze russe nell’area.
In un discorso proferito nella serata di ieri, Biden ha annunciato la decisione di imporre sanzioni contro alcune istituzioni finanziarie russe, il debito sovrano e alcuni rappresentanti dell’elite russa,inclusi i membri delle loro famiglie:
“Questo è l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina – ha detto Biden, riferendosi alle mosse decise da Putin – dunque inizierò come risposta a imporre sanzioni”. Biden ha aggiunto che ulteriori sanzioni potrebbero arrivare nel caso in cui Putin procedesse nell’invasione dell’Ucraina.
Biden ha accusato Mosca di “violazione del diritto internazionale” spiegando che, a suo avviso, un attacco contro l’Ucraina potrebbe “partire anche dalla Bielorussia” dove la Russia ha mantenuto la sua presenza militare.
“Ci sono manovra anche nel Mar Nero, dove i russi hanno dispiegato sottomarini e missili cruise, hanno scorte di sangue e materiale medico. E di questo non c’è bisogno, a meno che non si stia pianificando una guerra”.
Secondo il presidente Usa, la Russia potrebbe decidere di attaccare anche diverse città ucraine, “compresa la capitale Kiev”.
Le istituzioni finanziarie russe colpite dalle sanzioni sono le due banche VEB e PSB, quest’ultima banca militare della Russia. Le sanzioni consistono nel divieto alle banche americane di gestire transazioni per VEB e PSB, il che significa che i due istituti russi saranno tagliati fuori da tutte quelle transazioni che abbiano per oggetto dollari Usa.
Ma l’ira di Washington si abbatte anche contro il debito pubblico russo. Ovvero? Ovvero, come ha detto lo stesso Biden, “stiamo mettendo in atto ampie sanzioni sul debito sovrano russo. Questo significa che stiamo tagliando fuori il governo russo dai finanziamenti occidentali”.
Questo significa, ha precisato ancora il presidente americano, che “(Mosca) non potrà più raccogliere finanziamenti dall’Occidente e non potrà scambiare il suo nuovo debito sui nostri mercati, e neanche sui mercati europei”.
In un lungo intervento televisivo dell’altro ieri, in cui non ha risparmiato parole dure contro la Nato e l’Occidente, Vladimir Putin si era così espresso: “Ritengo necessario prendere una decisione che si sarebbe dovuta prendere molto tempo fa, ovvero riconoscere immediatamente l’indipendenza e la sovranità della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Lugansk”. Le sue parole hanno fatto precipitare la crisi in Ucraina.