L’inflazione frena l’Europa e Piazza Affari (-0,6%)
Chiusura perlopiù negativa per le borse europee, con il Ftse Mib di Milano in calo dello 0,6% a 27.315 punti. Tra le big cap di Piazza Affari svetta Moncler (+3,3%) promossa dagli analisti dopo i conti del quarto trimestre.
In evidenza anche Stellantis (+3%), Pirelli (+1,4%) e Saipem (+1,15%), che ha annunciato un nuovo contratto da 400 milioni di dollari in Costa d’Avorio, mentre arretrano soprattutto Diasorin (-2,8%), A2A (-2,65%), Recordati (-2,5%) ed Enel (-2,5%).
In giornata è stato diffuso il report sui prezzi al consumo in Germania, che a febbraio hanno segnato un incremento dell’8,7% annuo, sopra le attese e in linea con la rilevazione di gennaio. Il dato tedesco segue gli aumenti registrati in Francia e Spagna, segnalando che le pressioni sui prezzi non si sono affatto esaurite e mettendo pressione sulla Bce in vista delle prossime riunioni.
Il membro del Consiglio direttivo Joachim Nagel, presidente della Bundesbank, si è detto favorevole ad aumenti dei tassi e ad un Quantitative Tightening più aggressivo.
Negli Usa, scambia in rosso anche Wall Street dopo la diffusione dell’indice ISM manifatturiero di febbraio, che ha evidenziato il primo miglioramento in sei mesi, pur restando in zona contrazione. Intanto, il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha affermato di essere preoccupato perché non ci sono molti segnali che gli aumenti dei tassi stiano rallentando il settore dei servizi.
In Italia, l’Istat ha reso noto che la crescita del Pil nel 2022 si attesta al 3,7% e il rapporto debito/Pil è calato al 144,7%.
Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 184 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 4,56%. Anche i rendimenti dei Treasury continuano a salire, con il tasso sul decennale al 3,99%.
Sul Forex, cambio euro/dollaro in netto rialzo a 1,067 dopo i dati sull’inflazione tedesca. Fra le materie prime si assesta il petrolio, con il Brent a 83,3 dollari al barile.