L’intesa Merkel–Seehofer spinge le piazza europee, seduta da dimenticare per Glencore
L’accordo sulle politiche migratorie raggiunto tra la cancelliera Angela Merkel e Horst Seehofer spinge i listini del Vecchio Continente. A metà seduta il Dax segna un +1,33%, il Cac40 sale dello 0,99% e il londinese Ftse100 avanza dello 0,6%.
Questa mattina il Debt Management Office britannico ha messo sul mercato titoli a 10 anni per 2,5 miliardi di sterline. Il rendimento medio dei Gilt ha segnato un calo dall’1,61% dell’ultima asta all’1,43% mentre il tasso bid-to-cover è passato da 2,2 a 2,3 volte.
Indicazioni positive anche dall’aggiornamento relativo il PMI costruzioni della Perfida Albione, salito a giugno da 52,5 a 53,1 punti. Tra le altre indicazioni arrivate dai dati macro, segnaliamo la conferma del costo del denaro da parte della Reserve Bank of Australia (1,5%) e della Riksbank (-0,5%) e le indicazioni contrastanti dai dati europei relativi prezzi alla produzione (+0,8% mensile) e vendite al dettaglio (0,0%). Nella seconda parte attenzione agli ordini alle fabbriche statunitensi.
A livello di singoli titoli, balzo di SBM Offshore (+6,21%) in scia di un nuovo contratto con Exxon Mobil mentre, sempre sul listino olandese, BE Semiconductor perde il 9,65% in scia di un warning sul fatturato del secondo trimestre fiscale.
Seduta da dimenticare anche per Glencore (-10,74%) dopo che il Dipartimento della Giustizia statunitense ha fatto richiesta di documenti sulle operazioni condotte in Nigeria, Venezuela e Repubblica Democratica del Congo.