Lockdown? A Elon Musk non importa: riapre impianto Tesla in California violando restrizioni
Le misure di contenimento, almeno nelle sei contee della baia di San Francisco, scadranno solo il prossimo 31 maggio. Ma per Elon Musk, numero uno di Tesla, le regole contano poco. Anzi, per niente, visto che è stato lui stesso, nella giornata di ieri, ad annunciare che il suo impianto californiano ha riavviato la produzione.
“Tesla riavvia la produzione oggi, contro le regole della contea di Alameda. Se qualcuno dovrà essere arrestato chiederò che quel qualcuno sia solo il sottoscritto”, ha scritto su Twitter, in data 11 maggio (ieri).
Le autorità sanitarie della contea hanno reagito diramando nella tarda serata di ieri un comunicato, con cui hanno reso noto di essere venute a conoscenza della riapertura della fabbrica, al di là delle attività di manutenzione minime consentite. Le autorità hanno richiamato Tesla al rispetto delle regole, almeno fino all’approvazione di un nuovo piano su come riaprire la fabbrica.
Tesla deve però ancora presentare un piano concordato con le autorità su come riaprire l’impianto in condizioni di sicurezza. Nessun problema per Elon Musk, che ha riaperto la fabbrica anche in assenza di un nuovo accordo con l’Alameda County.
Nei giorni scorsi il cosiddetto enfant prodige del settore automobilistico mondiale aveva anche minacciato di spostare il suo quartiere generale e la fabbrica dalla California, denunciando la contea per il lockdown imposto.
Nel frattempo, la fabbrica di Tesla a Fremont, in California, e la Gigafactory a New York rimangono chiuse, a causa delle misure di contenimento lanciate rispettivamente dalla California e dallo Stato di New York.
Elon Musk aveva definito le autorità “fasciste”, mostrando tutta la sua contrarietà alla chiusura degli impianti.