L’Unione europea inserisce la Russia nella black list dei paradisi fiscali. Si attendono nuove sanzioni
Nella giornata di oggi, l’Unione europea ha inserito la Russia nella lista nera dei paradisi fiscali, una decisione che potrebbe avere delle conseguenze anche per tutte le aziende europee che continuano, nonostante le sanzioni, a operare nel Paese.
La decisione odierna è stata presa dai Ministri delle Finanze dell’Union europea, dopo aver vagliato la nuova legislatura russa adottata nel 2022.
In quest’ottica, i Ministri Ue hanno rivelato che la Russia non ha adempiuto agli impegni rispetto ai criteri di buona governance fiscale. E’ doveroso ricordare che i dialoghi con la Russia anche sulle questioni relative alla tassazione, si sono interrotti in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina.
Ma non solo, l’Ecofin, il Consiglio di Economia e Finanza dell’Ue, ha deciso di aggiungere, oltre alla già citata Russia, altri quattro Paesi alla black list: Isole Vergini britanniche, Costa Rica, Isole Marshall.
Ecco che con queste quattro ingressi, l’elenco dei paradisi fiscali è ora composto da 16 giurisdizioni non cooperative a fini fiscali, infatti, ne facevano già parte Samoa americane, Anguilla, Bahamas, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane e Vanuatu.
Le motivazioni
Dal 2014, in seguito dell’invasione russa della Crimea e dopo le sanzioni economiche occidentali contro gli oligarchi, Mosca ha varato delle misure che hanno permesso la creazione di veri e propri paradisi fiscali all’interno della Russia. La recente nuova invasione dell’Ucraina ha spinto il Cremlino a creare ulteriori incentivi in modo da proteggere i patrimoni degli oligarchi russi. Proprio per questo motivo l’Ue ha deciso di inserire il Paese nella lista nera.
Le conseguenze sull’Ue
L’inserimento della Russia nella blacklist, potrebbe, secondo quanto prevedono i Ministri Ue, avere degli effetti non solo sui cittadini e sulle società russe, ma anche sulle società europee che mantengono affari diretti o indiretti con Mosca. Da questo punto di vista, studi recenti hanno evidenziato come solo una piccola parte delle aziende occidentali operative in Russia abbiano abbandonato effettivamente il Paese dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Intanto, l’Unione Europea si prepara a varare nuove e pesanti sanzioni verso la Russia. In quest’ottica, il nuovo pacchetto dovrebbe includere nuove sanzioni finanziarie contro le quattro maggiori banche russe, tra cui Alfa-Bank, la più grande banca privata del Paese. Ma non solo, i Ministri dell’Ue starebbero pensando anche di vietare ai cittadini russi di far parte dei consigli di amministrazione di società europee che gestiscono infrastrutture critiche, come le reti elettriche o i fornitori di gas.
“Chiediamo a tutti i Paesi elencati di migliorare il proprio quadro giuridico e di adoperarsi per il rispetto degli standard internazionali in materia fiscale. Allo stesso tempo mi congratulo vivamente con la Macedonia del Nord, le Barbados, la Giamaica e l’Uruguay perché hanno rispettato con successo i loro impegni e potrebbero essere rimossi dal documento sullo stato di avanzamento”. Commenta Elisabeth Svantesson, la ministra delle finanze della Svezia e presidente di turno Ue.
Che continua, “A Hong Kong e alla Malaysia è stata concessa una proroga del termine per completare la riforma dei loro regimi di esenzione dal reddito di fonte estera per quanto riguarda le plusvalenze”.
Ma non solo, anche al Qatar è stata concessa una proroga fino a fine marzo perché ha dovuto affrontare vincoli di riforma costituzionale per completare la sua riforma in tempo.