Manovra, Conte punta a deficit a 2%, Tria a 1,9%. Previsti tagli a risorse quota 100 e reddito
Il Messaggero riporta che il premier Giuseppe Conte punterebbe a raggiungere un accordo con l’Ue sulla manovra del 2019 con un target sul deficit-Pil al 2%, rispetto al 2,4% inizialmente programmato, per scongiurare il pericolo dell’avvio di una procedura di infrazione contro l’Italia. Il ministro dell’economia Giovanni Tria, vorrebbe invece un ulteriore taglio del deficit-Pil all’1,9%.
Sempre Il Messaggero riporta che la carta che il governo Conte vorrebbe usare avrebbe il suo perno in due clausole di salvaguardia e due tetti automatici per tenere sotto controllo la spesa della riforma «Quota 100» delle pensioni e per il Reddito di cittadinanza. Nell’articolo si legge che:
“le clausole si accompagneranno ad un taglio di 3-3,5 miliardi dei 16 miliardi stanziati nel maxi fondo per il finanziamento dei due provvedimenti (Quota 100 e reddito di cittadinanza). La cifra non è ancora stata completamente definita, anche perché il Reddito, a differenza della riforma delle pensioni, ha qualche difficoltà in più a far quadrare i conti senza intaccare sostanzialmente le platee e l’ammontare del sussidio. La riforma «Quota 100», che permetterà dal prossimo anno di lasciare il lavoro con 62 anni di età, avendo versato contributi per almeno 38 anni, avrà una dote iniziale di 5 miliardi contro i 6,7 miliardi indicati fino ad oggi. Il fondo lieviterà a 7 miliardi nel 2019 per salire a 9 miliardi nel 2020”.