Mef: l’eredità di Padoan, al successore il bilancio del suo mandato
Mentre rimane ancora il nodo su chi andrà al ministero dell’Economia (con la questione sulla nomina di Paolo Savona che continua a dividere), Pier Carlo Padoan, numero uno del Tesoro durante i Governi Renzi e Gentiloni si prepara al passaggio di consegne e mette nero su bianco il bilancio del suo mandato. Il ministro uscente ha predisposto un bilancio delle politiche realizzate negli anni del suo mandato, a disposizione del suo successore così che possa insediarsi nel ruolo con una adeguata visibilità sulla strategia perseguita. “Lascio al mio successore un documento concepito come uno strumento di lavoro – spiega Padoan – per conoscere nel dettaglio gli obiettivi delle politiche perseguite in questi anni, il contesto in cui sono maturate, i vincoli nei quali sono state formulate e i risultati attesi’’.
Il documento, si legge in una nota del Mef, muove dall’impostazione dei saldi di bilancio ritenuta più adatta a conciliare la duplice esigenza di rilanciare occupazione ed economia e al tempo stesso di ridurre i rischi di instabilità per il Paese, attraverso una riduzione del deficit di bilancio e la conseguente stabilizzazione del debito pubblico in rapporto al Pil. L’approccio cosiddetto del “sentiero stretto” è basato sulla definizione ottimale del ritmo dell’aggiustamento e della composizione del bilancio, calibrati per favorire il ritorno a una crescita sostenuta, intorno all’1,5%, e sostenibile, in quanto ottenuta in concomitanza di un progressivo miglioramento delle finanze pubbliche. Il documento descrive – tra l’altro – le specifiche misure adottate a sostegno dell’occupazione e della crescita economica, gli interventi per favorire l’afflusso di finanziamenti alle imprese, le politiche per l’inclusione sociale, la riforma del rapporto tra fisco e contribuenti.