Mercati e Fed: rendimenti Treasuries 10 anni ben sotto il 4% dopo collasso Inflation Day
I tassi sui Treasuries Usa a 10 anni sono in rialzo, ma rimangono ben al di sotto della soglia del 4%, bucata il giorno in cui negli Stati Uniti è stato pubblicato l’indice CPI Usa di ottobre.
Il dato ha messo in evidenza una inflazione salita su base annua, del 7,7% su base annua, dal precedente rialzo dell’8,2% di settembre e rispetto al +8% atteso dal consensus. Gli investitori hanno subito scommesso sull’arrivo di manovre restrittive meno aggressive da parte della Fed di Jerome Powell nel meeting di metà dicembre, dopo i quattro rialzi consecutivi di 75 punti base da inizio anno.
L’euforia è stata tale che i rendimenti dei tassi dei Treasuries sono crollati fin oltre 30 punti base.
I tassi sui Treasuries a 10 anni sono in lieve rialzo al 3,681% mentre i tassi dei Treasuries a due anni salgono al 4,412%.
Lo scorso 2 novembre, la Fed ha alzato i tassi di 75 punti base, portandoli dal range compreso tra il 3% e il 3,25% al nuovo range compreso tra il 3,75% e il 4%, valore record dal 2008.
Un avvertimento a non credere troppo che la battaglia della Fed contro l’inflazione stia per volgere al termine è arrivato nella giornata di ieri dal governatore della Fed Christopher Waller.
Waller ha detto che il fatto che la banca centrale Usa potrebbe alzare i tassi a un ritmo minore nella prossima riunione del Fomc – il suo braccio di politica monetaria – non dovrebbe essere interpretato come una possibile decisione imminente dell’istituto di deporre le armi nel contrastare le fiammate dell’inflazione:
“Smettete di prestare attenzione alla velocità (dei rialzi) e iniziate a prestare attenzione a quello che sarà il tasso finale (tasso terminale). Fino a che non riusciremo a far scendere l’inflazione, la fine (delle strette monetarie) rimarrà lontana”, ha sottolineato Waller.