Mercati e recessione: “i rischi sono in aumento, ma rimangono bassi”, i commenti di eToro
“Il rendimento dei bond decennali statunitensi, che aiuta a prezzare tutto, dai tassi dei mutui alle emissioni di bond corporate, è salito fino al 2,4%, sulla scia della retorica più da falco utilizzata dai componenti del consiglio della banca centrale americana. A riaffermare il messaggio, proprio oggi, Loretta Mester, della Fed di Cleveland, che, riferendosi all’inflazione Usa e allineandosi a quanto riportato da Powell, ha dichiarato che la Fed avrà ‘bisogno di alcuni rialzi dei tassi d’interesse di 50 punti base, quest’anno'”. Inizia così il commento di Ben Laidler, global markets strategist di eToro, in riferimento agli attuali rischi di recessione. “Questo sta contribuendo a un ampio irrigidimento delle condizioni finanziarie negli Stati Uniti e alla percezione che ci sia un aumento dei rischi di recessione”, sottolinea l’esperto ricordando che “le ultime dieci recessioni americane sono durate in media 11 mesi e hanno visto una perdita azionaria del 30%. Oggi, i rischi di recessione sono in aumento, ma rimangono bassi”.
Secondo l’analisi di Laidler il miglior indicatore per valutare le probabilità di una prossima recessione è l’inversione della curva dei rendimenti tra il decennale e i Treasury a 3 mesi negli Stati Uniti. “Questa è però a un sicuro 1,8%. Più pressione invece sulla curva dei rendimenti tra decennale e biennale, che è solo allo 0,2% e vicina all’inversione. Questo fattore potrebbe essere una fonte di volatilità, ma riteniamo che il rischio di recessione, pur rimanendo chiave per gli investitori, sia esagerato”, conclude il global markets strategist di eToro.