Mercati europei incerti, tutti gli occhi fissi su conflitto Ucraina
Partenza incerta per le principali Borse europee, dopo un inizio di settimana negativo. Nei primi minuti di scambi gli indici del Vecchio continente si muovono in ordine sparso, con il Dax che ora sale dello 0,11% e il Cac40 avanza dello 0,7%, mentre l’indice inglese Ftse 100 resta in territorio negativo e mostra un ribasso dello 0,4% circa. Gli investitori tengono gli occhi puntati sugli sviluppi della guerra in Ucraina, con forti preoccupazioni per l’accelerazione del prezzo del petrolio e degli impatti che avrà su inflazione e ritmo di crescita, con un conflitto in corso che non mostra segnali di fine.
I prezzi del petrolio sono ancora in rialzo. Il timore di un embargo di Stati Uniti ed Europa sul petrolio e gas della Russia ha portato ieri il WTI a schizzare fino al record degli ultimi 13 anni, a $130, e il Brent a $139,13, comunque al massimo dal luglio del 2008. Secondo alcune indiscrezioni, gli Stati Uniti sarebbero comunque pronti a decidere da soli su un divieto di importazioni petrolifere russe. Intanto ieri si è tenuto un nuovo ciclo di colloqui tra Russia e Ucraina e un nuovo round è atteso a breve in Bielorussia.
Passano in secondo piano i dati macro in uscita oggi, tra cui le vendite al dettaglio in Italia e la lettura finale del Pil dell’Eurozona relativo al quarto trimestre del 2021. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti giungerà la bilancia commerciale. Intanto in Germania la produzione industriale ha segnato a gennaio un rialzo del 2,7% rispetto al mese prima, accelerando il passo e facendo meglio delle attese degli analisti ferme a un +0,5%. “L’economia era sulla buona strada per il previsto forte rimbalzo nel corso dell’anno, ma la guerra in Ucraina ha cambiato tutto. Le ultime due settimane hanno cambiato il mondo e hanno cambiato radicalmente anche le prospettive dell’economia tedesca”, sottolineano da ING.