Mercati europei rimbalzano, ma incertezza resta alta con conflitto Russia-Ucraina
Rally in avvio per le Borse europee, che rialzano la testa questa mattina dopo i recenti ribassi. Sui mercati del Vecchio continente la partenza vede rialzi superiori al 3% per i principali indici, tra cui il Dax di Francoforte che avanza del 3,4% e il Cac40 di Parigi che segna una crescita del 3,1 per cento. A Londra il Ftse 100 guadagna, invece, quasi due punti percentuali. Nonostante il rimbalzo, sui mercati l’incertezza resta elevata, con gli operatori che sono sempre preoccupati per i risvolti economici del conflitto Russia-Ucraina, con i prezzi dell’energia che continuano a salire, alimentando i timori per l’inflazione e la crescita. Secondo quanto si apprende, domani il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, dovrebbe incontrare l’omologo ucraino, Dmytro Kuleba, in Turchia ad Antalya.
Sul tema energia ieri sera gli Stati Uniti hanno annunciato un embargo sulle importazioni di petrolio e gas russo al fine di aumentare la pressione contro il presidente russo Vladimir Putin. I prezzi del petrolio sono volati fino a quasi +8% dopo l’annuncio di Biden. Adesso si muovono in rialzo, ma stanno limando i rialzi dopo l’exploit di ieri. Intanto l’agenzia di rating Fitch ha declassato nuovamente il rating sovrano della Russia, da “B” a “C”, considerando imminente un mancato pagamento, a seguito delle sanzioni e restrizioni commerciali contro Mosca. Mentre S&P Global Ratings ha tagliato le previsioni di crescita globale. In particolare, ora attende una flessione del Pil mondiale di 70 punti base al 3,4% quest’anno, rispetto alla baseline precedente.
Pochi gli spunti macro di rilievo. L’agenda prevede per l’Italia la pubblicazione del dato sulla produzione industriale. Per gli Usa in evidenza i dati sulle scorte e produzione di greggio e il dato Jolts sui posti vacanti. Reso noto il Pil del Giappone relativo al quarto trimestre del 2021, che è stato rivisto al ribasso, dalla crescita annualizzata pari a +5,4% risultata nel dato preliminare a un’espansione pari a +4,6%.