Mercati positivi su rinnovate speranze colloqui Russia-Ucraina, petrolio giù
Partenza in rialzo per le principali Borse europee. Nei primi istanti di scambi, l’indice tedesco Dax avanza dell’1,6%, mentre il Cac40 sale dello 0,22% e il listino londinese recupera terreno e ora sale dello 0,24 per cento. Il mercato continua a seguire da vicino il conflitto e gli ulteriori colloqui tra i negoziatori russi e quelli ucraini previsti per oggi.
Da segnalare anche la flessione del petrolio che vede il Brent viaggiare sotto la soglia dei 110 dollari al barile. Sul mercato in evidenza anche la notizia della più grande ondata di infezioni Covid che sta colpendo la Cina continentale dall’inizio della pandemia di più di due anni fa. Dopo aver superato la soglia di 1000 nuovi casi per due giorni consecutivi, le nuove infezioni sono balzate a oltre 3.100 casi, stando a quanto ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale della Cina.
Inizio di settimana privo di indicazioni. L’agenda macro di oggi non prevede alcun dato, contribuendo a mantenere l’attenzione rivolta al conflitto Russia-Ucraina. Si ricorda che gli Stati Uniti oggi sposteranno le lancette in avanti di un’ora. Ciò implica che i consueti dati americani saranno anticipati di un’ora durante il nostro fuso orario.
In questa settimana il focus sarà sulle banche centrali, in primis la Fed che mercoledì annuncerà la sua decisione di politica monetaria, con un possibile rialzo dei tassi di 25 punti base, e pubblicherà le nuove proiezioni economiche. Anche la BoE (giovedì) è attesa aumentare i tassi di 25 punti base allo 0,75%. In Europa da seguire giovedì i discorsi di numerosi banchieri centrali della Bce a Francoforte, tra cui la presidente Christine Lagarde. “Sarà probabilmente un’occasione importante per provare a fornire ulteriori chiarimenti/ricalibrare il messaggio dopo l’atteggiamento più hawkish del previsto emerso nella riunione di giovedì scorso”, commentano gli analisti di Mps Capital Services. Infine, venerdì sarà giornata di scadenze tecniche (future e opzioni), che potrebbero contribuire ad aumentare la volatilità dei mercati.