Meta-Facebook: capitalizzazione sotto $600 miliardi. Non un dramma, anzi: potrebbe ‘svangarla’ rispetto a Apple, Amazon & Co
Tempi non proprio rosei per Meta Platforms, ex Facebook: le vendite che si sono abbattute sul titolo sia prima che dopo la pubblicazione della trimestrale diffusa la settimana scorsa hanno portato la capitalizzazione del gruppo a chiudere la sessione di ieri sotto la soglia di 600 miliardi di dollari, per la prima volta dal maggio del 2020.
Il titolo ha chiuso in calo del 2,1%, portando il valore di mercato del colosso di Mark Zuckerberg a $599,32 miliardi, appena al di sotto della soglia psicologica, che quindi potrà essere facilmente riagguantata.
Un articolo della Cnbc sottolinea tuttavia che per Meta potrebbe essere vantaggioso rimanere sotto i $600 miliardi.
La soglia è infatti proprio quella che deputati della Camera dei Rappresentanti Usa hanno preso come riferimento per stilare un pacchetto di riforme antitrust, volto a intaccare lo strapotere delle Big Tech.
Praticamente, se la capitalizzazione di Meta rimanesse inferiore ai $600 miliardi, il colosso dei social network potrebbe riuscire a evitare una serie di ostacoli che invece le altre Big Tech come Amazon, Alphabet, Apple e Microsoft dovrebbero probabilmente fronteggiare.
Fermo restando che ci vorrà ancora del tempo prima che la proposta diventi legge, una disposizione che potrebbe avere un impatto notevole su Meta è “la Platform Competition and Opportunity Act”.
La proposta, inizialmente presentata dai democratici Hakeem Jeffries e Amy Klobuchar, renderebbe più difficile per le società intese come “covered platform” (le piattaforme caratterizzate da un valore di mercato superiore ai $600 miliardi – ma c’è qualcuno che ha proposto che la soglia sia pari ai $550 miliardi) – riuscire a rilevare nuove potenziali rivali.
All’inizio di febbraio, sulla scia di risultati di bilancio che non hanno convinto il mercato, Meta Platforms ha sofferto il crollo record del valore di mercato, in una sessione, facendo la storia di Wall Street.
Le quotazioni del gigante di Zuckerberg sono affondate di oltre il 26% nelle contrattazioni del 3 febbraio scorso.
Le vendite hanno fatto scendere la capitalizzazione, in una sola seduta, di $251 miliardi di capitalizzazione, il massimo di sempre.
Dalla trimestrale di Meta, relativa al quarto trimestre del 2021, è emerso che, per la prima volta nella storia del colosso dei social media, il numero degli utenti attivi giornalieri (DAU) è sceso su base trimestrale.
Negli ultimi giorni Facebook è tornata sotto i riflettori sulla scia di alcune voci secondo cui la piattaforma, insieme a Instagram (anch’essa facente parte della galassia Meta)potrebbe presto dire addio all’Ue. O forse no.
La notizia della chiusura dei social network all’interno del Vecchio Continente è arrivata a seguito della questione sul trattamento dei dati personali. Menlo Park, quartier generale di Facebook, ha tuttavia prontamente smentito le voci, precisando che non ha alcuna intenzione di ritirarsi dall’Europa.