Microchip, calo nei profitti per la cinese Smic: vendite in aumentano
Il produttore cinese di microchip Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC) ha riportato un significativo calo dei profitti nel secondo trimestre, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa della competizione sui prezzi e della rivalità tecnologica tra Cina e Stati Uniti. L’utile netto del gruppo di Shanghai è diminuito del 59,1%, raggiungendo i 164,6 milioni di dollari.
Nonostante ciò, le vendite di SMIC sono aumentate a 1,90 miliardi di dollari, segnando un incremento del 21,8% rispetto all’anno precedente e rispetto al primo trimestre, quando avevano totalizzato 1,75 miliardi di dollari. La società prevede che la crescita delle vendite proseguirà nel terzo trimestre, con un aumento stimato tra il 13% e il 15% rispetto al secondo trimestre.
Negli ultimi anni, gli Stati Uniti hanno inserito diverse aziende cinesi in una lista nera per escluderle dalle catene di fornitura tecnologiche statunitensi e hanno rafforzato le restrizioni sulle esportazioni di semiconduttori verso la Cina. SMIC, quotata alla Borsa di Shanghai, è soggetta a queste restrizioni dal 2020. La Cina, impegnata a raggiungere l’autosufficienza nella progettazione di semiconduttori, considera queste misure come un tentativo degli Stati Uniti di mantenere la loro supremazia nel settore.