Millennials italiani? Tra le priorità spunta anche la stabilità economica e un buon ambiente di lavoro
Quando si parla di lavoro i Millennials italiani sognano ora un buon ambiente e una stabilità economica. Addio (o quasi) al Job Hopping, con il 72% degli intervistati che punta a restare nella stessa azienda per almeno 5 anni. Una generazione che non perde certo il suo carattere rivoluzionario e l’essere pronta al cambiamento, ma che mostra anche un approccio al lavoro che riscopre il valore del pragmatismo. Sono solo alcuni dei trend che emergono dall’ultimo report di CornerJob, condotto A giugno su 1,2 milioni di utenti attivi sulla propria piattaforma con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Dalla Gig Economy (il modello economico basato sul lavoro indipendente, libero e temporaneo) e dal Job Hopping (l’attitudine a “saltare da un lavoro all’altro”) si va ora verso una ricerca di maggiore stabilità. La situazione attuale, evidenziata dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), mette infatti in evidenza un drastico calo (del 53% circa) delle retribuzioni dei lavoratori della Gig Economy negli ultimi cinque anni, e sembra che i millennials stiano rileggendo il loro approccio più votato al pragmatismo.
Una generazione pronta a “tirarsi su le maniche” da subito e guardando al lungo periodo, che non perde per strada la proverbiale fiducia nel futuro. Il progetto principale da realizzare è quello di una vita indipendente, senza essere più ancorati alla famiglia. Per questo è fondamentale ambire a una stabilità economica (il 52%) e a una crescita professionale. L’aspetto però forse più inatteso, è che i giovani lavoratori sono oggi consapevoli che tutto ciò è poco compatibile con il “nomadismo professionale”. Per questo ben oltre il 70% degli intervistati intende rimanere nella stessa società per più di cinque anni. Al contrario, un percorso di carriera ancorato al job hopping interessa solo al 14% della popolazione sondata. Infine, pur tenendo in grande considerazione valori come work-life balance, flessibilità e smart working, i millennials cercano un contratto full-time (63%) e, possibilmente, stabile.
Ultraconnessi e con una visione olistica del lavoro: per i millennials sarà la tecnologia a restituire umanità alla ricerca di un’occupazione. Proprio perché il loro habitat naturale è digitale, anche la ricerca di un impiego, per il 77% degli intervistati, parte da un dispositivo mobile. I giovani del terzo millennio concepiscono il lavoro come un naturale proseguimento di quel cammino di crescita intrapreso tra i banchi di scuola, al punto che, per il 65%, l’esperienza aziendale viene messa davanti, come valore, anche al conseguimento di un diploma universitario. E da essa si aspettano molto: l’85 % degli intervistati privilegia un ambiente di lavoro fertile e stimolante a condizioni retributive vantaggiose e, in generale, pensa che le soft skills non siano un aspetto collaterale, ma che contino quanto le competenze tecniche.