News Finanza Indici e quotazioni Mix Fed + nuovi casi coronavirus affossa Wall Street: Dow Jones -3,2%, perde più di 800 punti

Mix Fed + nuovi casi coronavirus affossa Wall Street: Dow Jones -3,2%, perde più di 800 punti

11 Giugno 2020 16:23

Wall Street in forte ribasso, il Dow Jones capitola di più di 800 punti, crollando fino a -856 punti (-.3,2%), a 23.130 punti circa. Lo S&P è scivolato fino a -84 punti (-2,6%), a 3.106 punti, mentre il Nasdaq Composite scivola fino a -2,2%, attorno a 9.800, dopo aver testato ieri un nuovo record intraday superando quota 10.000. La borsa Usa si allinea al trend dell’azionario globale, che vede il Ftse Mib segnare un tonfo del 4%. I mercati scontano le dichiarazioni arrivate ieri dalla Federal Reserve che, nel lasciare invariati i tassi sui fed funds nel range compreso tra lo zero e lo 0,25%, ha escluso un rialzo prima del 2022, a causa degli effetti disastrosi della pandemia del coronavirus COVID-19 sull’economia Usa. “Non stiamo pensando di alzare i tassi. Non stiamo neanche pensando a pensare di alzare i tassi”. Così Jerome Powell, numero uno della Federal Reserve, dopo l’annuncio del Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale americana.

Le previsioni del Fomc sull’economia e sui tassi sono chiare: dal dot plot emerge che i tassi sui fed funds sono visti rimanere nel range attuale fino al 2022; il Pil Usa è atteso in calo del 6,5% nel 2020, in ripresa al tasso +5% nel 2021, in crescita del 3,5% nel 2022 e dell’1,8% nel 2023.

Si stima inoltre un’impennata del tasso di disoccupazione, nel 2020, al 9,3%, e una discesa progressiva al 6,5%, al 5,5% e al 4,1% nei prossimi anni.

L’inflazione misurata dall’indice PCE è stimata allo 0,8% quest’anno, in ripresa all’1,6% nel 2021, per poi salire ancora all’1,7% e al 2% negli anni successivi, mentre l’inflazione core dovrebbe attestarsi, secondo la Fed, all’1% nel 2020, all’1,5% nel 2021 e all’1,7% nel 2022.

I mercati pagano anche il timore legato ai contagi da coronavirus, che negli Usa hanno superato quota 2 milioni, e che sono tornati a salire in diversi stati, dopo il ritiro delle misure di lockdown.

Wall Street viene affossata così da forti sell off: ieri il Dow Jones ha chiuso in calo di 282,31 punti, (-1%), a 26.989,99 punti; lo S&P è arretrato di 17,04 punti (-0,5%), a

3.190,14, mentre il Nasdaq è salito di 66,59 punti (+0,7%), a 10.020,35 punti.

Sia lo S&P 500 che il Dow Jones siano in rialzo di circa il 45% dalla fine di marzo; tuttavia lo S&P 500 è in calo del 2,1% dall’inizio dell’anno e il Dow Jones in ribasso del 5,4%. Il Nasdaq Composite invece porta i suoi guadagni ytd a quasi +10%.

Reso noto intanto il dato relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, salite la scorsa settimana di altre 1,54 milioni di unità, meglio comunque del rialzo di 1,565 milioni di unità atteso dal consensus. Tuttavia, sebbene le nuove richieste continuino a scendere da marzo, più di 2,2 milioni di richieste di sussidi sono state presentate per accedere ai piani statali e federali nell’ultima settimana di maggio.

Occhio al trend dei titoli del settore aereo, conUnited Airlines Holdings, Delta Airlines e American Airlines Group che sono scesi fino a -12% nelle prime battute della giornata di contrattazioni.

Viene da pensare al commento che ha fatto il presidente americano Donald Trump in merito alla decisione di Warren Buffett di smobilizzare i titoli del settore aereo:

“Ha avuto ragione tutta la vita ma a volte anche qualcuno come Warren Buffett – verso cui ho molto rispetto – commette errori. Avrebbe dovuto tenere i titoli del settore aereo, perchè queste azioni sono volate oggi”, aveva detto Trump lo scorso venerdì, commentando il rally dei titoli del settore aereo.

Peccato che il presidente americano aveva forse dimenticato che Warren Buffett ragiona in un’ottica di lungo periodo.