News Finanza Notizie Italia Moscovici: ‘Spetta a governo dimostrare che procedura può essere evitata. Conti pessimi’ (Il Sole 24 Ore)

Moscovici: ‘Spetta a governo dimostrare che procedura può essere evitata. Conti pessimi’ (Il Sole 24 Ore)

6 Giugno 2019 08:05

“Abbiamo effettuato una analisi accurata, precisa, multifattoriale. Su questa base abbiamo constatato che una procedura per debito eccessivo è giustificata. Non è la fine della storia. La nostra analisi sarà esaminata prossimamente dai paesi membri a livello tecnico e poi politico. Spetta ora al governo italiano produrre analisi, cifre o misure tali da dimostrare che questa procedura può essere evitata”. Così il Commissario Ue agli Affari economici e monetari spiega in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, cosa intendeva dire quando ieri, in italiano, ha detto “la mia porta è aperta”, rivolgendosi all’Italia e alla decisione della Commissione europea di ritenere giustificato il lancio di un procedimento disciplinare contro Roma.

Moscovici precisa che è “al Consiglio, ai paesi partner dell’Italia, a cui spetta l’eventuale apertura di una procedura per debito eccessivo” e ci tiene a “chiarire che non vi è alcun conflitto tra Roma e Bruxelles o una qualche forma di confrontazione organizzata. Vi è solo un’analisi dei fatti”.

Quale?

“Il primo problema riguarda il 2018. L’impegno italiano era una riduzione del deficit strutturale dello 0,3% del prodotto interno lordo. Il risultato finale è stato un peggioramento dello 0,1% del Pil. Il solo modo per compensare questo risultato sarebbe di presentare per il 2019 e il 2020 cifre, impegni e prospettive estremamente promettenti. Sulla base dei dati oggi a nostra disposizione, non è così per il 2019, un anno per il quale si prevede un peggioramento del saldo strutturale, mentre nell’accordo siglato nel dicembre scorso il governo italiano si impegnava a evitare un deterioramento del deficit strutturale. Per il 2020, poi, prevediamo un deficit nominale in ulteriore aumento, al 3,5% del Pil e un debito pubblico al 135% del Pil. Non sono cifre compatibili con le regole di bilancio, e non sono neppure buone per l’Italia: non consentono alcuna crescita economica, producono un peggioramento delle finanze pubbliche, non convincono i mercati. Sono desolato di vedere che oggi lo spread greco è più basso dello spread italiano”.

Alla domanda se si senta presa in giro dall’Italia, che non è riuscita a mantenere gli impegni presi dopo aver sventato già lo scorso dicembre l’avvio di una procedura di infrazione, Moscovoci ha risposto così:

“Le risponderò con il titolo di una canzone di Edith Piaf: con il titolo di una canzone di Edith Piaf: Non, je ne regrette rien. In dicembre, stavamo discutendo un bilancio in corso di approvazione, la Finanziaria per il 2019. Oggi abbiamo a che fare con i dati definitivi del 2018 e l’aumento del debito rispetto al 2017. Non ho il sentimento di avere a che fare con partner in malafede. Il clima è difficile, gli impegni anche”. E Moscovici ammette anche che la situazione attuale non era prevedibile:

“Soprattutto, il crollo della crescita non era prevedibile. Il che dimostra, tra parentesi, che la stessa politica seguita dal governo Conte non è miracolosa”.

In sostanza, secondo Moscovici spetta a questo punto al “governo italiano dimostrare che la procedura può essere evitata”. Certo “i conti sono pessimi, l’Italia è andata ben oltre i limiti consentiti”.